[VEC] adattamento /kl/ > /kr/
Inviato: mar, 11 ago 2020 11:15
Ho notato che nel mio dialetto le parole contenti il gruppo /kl/ entrate nel lessico in epoca relativamente recente subiscono un particolare adattamento, con il passaggio di /l/ a /r/. Alcuni esempi: crinto (da clinton, un vitigno importato dagli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso, adattato anche in grintón), bicecreta (bicicletta), cremenza (clemenza), ecc.
Mi pare che un simile adattamento, fatto in maniera spontanea da tutti i venetofoni genuini (quindi, oramai, solo dalle persone anziane), dimostri l’estraneità del nesso /kl/ alle strutture fonetiche del veneto, come se appartenesse a un ipotetico «secondo sistema fonologico» non ancora sviluppato.
Il Rohlfs menziona il passaggio da /l/ a /r/ nel toscano popolare (concruse, comprimenti, ecc.) e nelle lingue del Mezzogiorno, es. il napoletano accramare, concrosione, il calabrese cicropu (Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti. Fonetica, Torino: «Einaudi», 1966, § 248).
Nel vostro dialetto come viene trattato il nesso /kl/ (o /gl/)? Rimane cosí com’è o viene adattato?
Mi pare che un simile adattamento, fatto in maniera spontanea da tutti i venetofoni genuini (quindi, oramai, solo dalle persone anziane), dimostri l’estraneità del nesso /kl/ alle strutture fonetiche del veneto, come se appartenesse a un ipotetico «secondo sistema fonologico» non ancora sviluppato.
Il Rohlfs menziona il passaggio da /l/ a /r/ nel toscano popolare (concruse, comprimenti, ecc.) e nelle lingue del Mezzogiorno, es. il napoletano accramare, concrosione, il calabrese cicropu (Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti. Fonetica, Torino: «Einaudi», 1966, § 248).
Nel vostro dialetto come viene trattato il nesso /kl/ (o /gl/)? Rimane cosí com’è o viene adattato?