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Reggenza di «provare» in frasi negative
Inviato: mar, 08 set 2020 10:32
di Noctisdomina
Buongiorno,
la proposizione dipendente dal verbo "provare" alla forma negativa va coniugata al congiuntivo?
Re: Reggenza di «provare» in frasi negative
Inviato: mar, 08 set 2020 12:02
di DON FERRANTE
Ovvero? Lei intende casi come "ho provato a non mollare" o "non ho provato a ripararlo"?
In ogni caso non esiste congiuntivo: è una subordinata implicita. Oppure non ho capito nulla io.
Re: Reggenza di «provare» in frasi negative
Inviato: mar, 08 set 2020 12:32
di valerio_vanni
Non è stato provato che la responsabilità sia stata esclusivamente del conducente A.
E' stato provato che la responsabilità è stata esclusivamente del conducente A.
Re: Reggenza di «provare» in frasi negative
Inviato: mar, 08 set 2020 20:36
di Animo Grato
Noctisdomina ha scritto: mar, 08 set 2020 10:32
Buongiorno,
la proposizione dipendente dal verbo "provare" alla forma negativa va coniugata al congiuntivo?
È spesso coniugata al congiuntivo. Ma non credo che sia obbligatorio. L'oscillazione tra il modo indicativo in dipendenza di un verbo in forma "positiva" (senza il "non") e il congiuntivo in dipendenza dello stesso verbo in forma negativa (col "non") è abbastanza tipica (salvo che il verbo non escluda già, per le affermazioni positive, il modo indicativo, evitandoci ulteriori tormenti). Ma in parecchi casi si può conservare l'indicativo anche in dipendenza negativa, specie se si vuole dare alla negazione la stessa perentorietà dell'affermazione speculare.
Ovviamente, la cosa va valutata caso per caso.
Con "[non] provare", personalmente troverei corrette entrambe le possibilità, che semmai mi comunicherebbero un diverso coinvolgimento psicologico del parlante.
Sullo stesso argomento, può consultare
Ma che modo: uso e abusi del congiuntivo di Luciano Satta.
Re: Reggenza di «provare» in frasi negative
Inviato: mar, 08 set 2020 21:41
di Noctisdomina
Vi ringrazio.
Re: Reggenza di «provare» in frasi negative
Inviato: mar, 08 set 2020 23:42
di DON FERRANTE
Avevo inteso "provare" come "tentare".
Più che condivisibile quanto scritto da Animo Grato. L'opposizione è sempre tra oggettività e soggettività, con tutte le sfumature del caso: possibilità, eventualità, minore o maggiore apporto o coinvolgimento psicologico del soggetto.
C'è molta oscillazione e lo scrivente può consapevolmente selezionare l'uno piuttosto che l'altro. Nel registro più colloquiale l'indicativo tende a prevalere anche in dipendenza da verbi opinativi (i cosiddetti "verba putandi et sentiendi" del latino)..
Ricordando che il verbo della frase matrice può selezionare preferenzialmente più l'uno che l'altro modo.
Nel caso specifico opterei più per l'indicativo. "Provare" è un verbo che sottolinea la fattualità e la realizzazione di quanto segue. Affine ad "accertare". Ovviamente questo in frase positiva.
Ma nessuna restrizione al congiuntivo.