"Considerazioni" sulla lingua italiana
Inviato: lun, 22 gen 2007 1:57
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Si vede proprio che queste tesi pedagogiche moderne le sono particolarmente ostiche...Federico ha scritto:Come odio queste tesi pedagostiche «moderne»...
Ebbene? Le sembra un tempo enorme? E poi bisognerebbe contare fino al 1996-1997, piú che altro.giulia tonelli ha scritto:"Tesi pedagogistiche moderne"?!?! E' un documento di TRENTADUE anni fa!
È colpa mia; sono stato poco prudente nel radicalizzare il mio sentimento, e non posso pretendere che non si giudichi superficialmente la mia opinione.giulia tonelli ha scritto:Mi fa morire dal ridere, sembra un vecchietto in un ospizio che sputa veleno contro questi giovani moderni...
Non ho ben capito. Il libro che suggerisce riporta le tesi del Giscel?Federico ha scritto:Il libro anzidetto è Giulio Ferroni, La scuola sospesa. Istruzione, cultura e illusioni della riforma, Einaudi, 1997: si trova anche a metà prezzo ad esempio qui, e secondo me vale la pena di dedicargli una sera.
Non l'argomento ma la pagina...Fausto Raso ha scritto:C'è da dire, però, che l'argomento trattato è stato "riveduto e aggiornato" abbastanza recentemente: il 6-10-2003.
Non credo. Forse le può interessare questa recensione.Uri Burton ha scritto: Non ho ben capito. Il libro che suggerisce riporta le tesi del Giscel?
Grazie per la segnalazione, bubu.bubu7 ha scritto:Non credo. Forse le può interessare questa recensione.Uri Burton ha scritto: Non ho ben capito. Il libro che suggerisce riporta le tesi del Giscel?
Col che si vede che la squalificazione dell'istruzione (che naturalmente per Berlinguer va chiamata education) è perpetrata scientemente.Ma si può considerare compito facile fare apprendere tutti, e tanto, e bene? Conciliare equità socio-culturale e qualità? Un tempo si sarebbe detto: ma questa è un'utopia. Si, è un'utopia, di quelle che si possono realizzare però, di quelle che talvolta i rivoluzionari si sono impegnati a realizzare. Quel che so è che non c'è altra via: o si abbassa la qualità per la massa, o si abbassa la massa (escludendo) per la qualità. La via che propongo è obbligata: bisogna volerla perseguire, liberandosi del vecchio.
Non mi sembra affatto: non è una scelta di ripiego, è la spiegazione dell'utopia e della difficoltà della strada da seguire.giulia tonelli ha scritto:pone infatti l'alternativa "o si abbassa la qualita', o si esclude la massa", come una deplorevole scelta obbligata, nel caso non si riesca a fare una scuola di alta qualita' per tutti
Certo, ma il finale chiarisce perfettamente che quelle parole sono un inganno: o comunque, che si vuole perseguire l'alta qualità per tutti, ma abbandonando la via attuale, cioè cambiando i criteri e i metodi dell'insegnamento e i parametri della qualità, cioè appunto abbassandola per renderla democratica invece che aristocratica, per pochi, esclusiva.giulia tonelli ha scritto:cosa che lui auspica, dicendo infatti che e' un'utopia di quelle che si possono realizzare. Del resto, basterebbe leggere e comprendere il suo intero intervento (per esempio qui: http://www.proteofaresapere.it/contributi.asp?id=1411) per rendersi conto che lui non propone certo di abbassare la qualita' per raggiungere la massa.
Ancora, non capisco proprio su che base interpreta in questo modo le sue parole: «Quel che so è che non c`è altra via», dice, e allora com'è possibile che questa sia un'"orribile alternativa" che rimane se non si fa qualcos'altro?giulia tonelli ha scritto:"La via che lui propone" nel finale e' di fare una scuola di alta qualita' per tutti, ed e' una via obbligata, perche' se non si riesce a perseguirla, si rimane con l'orribile alternativa di abbassare la qualita' o di escludere la massa. QUESTO e' quello che dice Berlinguer nel suo articolo.