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«Yacht»
Inviato: mar, 06 ott 2020 22:07
di Ferdinand Bardamu
Apro un filone su questo forestierismo soltanto per segnalarvi l’adattamento
jachetto, registrato dal
Battaglia. Il significato descritto non è del tutto congruente con quello di
panfilo (che è un imbarcazione di
grandi dimensioni), perciò non credo sia utilizzabile come traducente. Lo segnalo piú come curiosità; mi chiedo, al tempo stesso, se l’adattamento sia stato fatto sulla base della lettura italiana del forestierismo scritto o a partire da una pronuncia arcaica o dialettale dell’anglicismo…

Re: «Yacht»
Inviato: mar, 06 ott 2020 23:20
di Marco1971
Non ho certo una risposta sicura, ma visto che la parola si pronuncia pressappoco come
iòt, non credo che sia un adattamento derivato dalla pronuncia. Mi sembra puramente grafico, con l’aggiunta del suffisso diminutivo; e l’iniziale
j, desueta, fa rimontare il suo conio almeno ai primi del Novecento se non ancor prima. Personalmente, a istinto, avrei geminato:
iacchetto.

Re: «Yacht»
Inviato: mar, 06 ott 2020 23:27
di Ferdinand Bardamu
Grazie.

La geminazione l’avresti fatta sulla base dell’analogia con
giacchetto o, per cosí dire, per eufonia?
Re: «Yacht»
Inviato: mar, 06 ott 2020 23:32
di Marco1971
Iachetto per me è quasi impronunciabile, nel senso che il mio apparato fonatorio mi spinge a
iacchetto a prescindere da associazioni consapevoli con altre parole.

Re: «Yacht»
Inviato: mer, 07 ott 2020 13:31
di G.B.
Ferdinand Bardamu ha scritto: mar, 06 ott 2020 22:07
...perciò non credo sia utilizzabile come traducente.
Che
illo tempore ancor non se ne producessero di grandi dimensioni? Definizioni datate a parte, adattamento di
yacht rimane; che poi un ammodernamento semantico debba comportare un adattamento moderno (piú fonetico, come, p. es.,
iotte) è argomentabile.
Per dare un parere rispetto alla geminazione della
c: io non ne sento l'esigenza (penso a
pochetto,
amichetto ecc.).
Re: «Yacht»
Inviato: mer, 07 ott 2020 14:04
di Millermann
Marco1971 ha scritto: mar, 06 ott 2020 23:20Mi sembra puramente grafico, con l’aggiunta del suffisso diminutivo; e l’iniziale
j, desueta, fa rimontare il suo conio almeno ai primi del Novecento se non ancor prima. Personalmente, a istinto, avrei geminato:
iacchetto.
È senz'altro piú antico, e non tanto per l'iniziale (che potrebbe addirittura essere un'innovazione successiva

).
La prima attestazione che ho trovato è nel
libro
«Voci italiane d'autori approvati dalla Crusca nel vocabolario d'essa non registrate», risalente al 1745, in cui si legge:
IACHETTO. Sorta di vascello Inglese, destinato per la sua velocità, e comodità a delizia, e diporto.
Ho trovato tale variante anche su
questo dizionario italiano-inglese del 1832: «IACHETTO, s. m. (sea-term.) a yacht.»
E altre conferme arrivano dagli esempi d'uso trovati in questa
Rivista marittima del 1878. Anche in questo caso, a quanto pare, con la
i iniziale, benché si trovino anche esempi con la
j.
Esiste anche una versione geminata, quasi altrettanto antica; appare nel
Dizionario portatile delle lingue italiana ed inglese, del 1819: «YACHT, jacchetto, balandra, [...]». Cosí accontentiamo anche il nostro Marco!

Re: «Yacht»
Inviato: mer, 07 ott 2020 15:14
di valerio_vanni
G.B. ha scritto: mer, 07 ott 2020 13:31
Per dare un parere rispetto alla geminazione della
c: io non ne sento l'esigenza (penso a
pochetto,
amichetto ecc.).
A me anni fa è capitata una cosa simile a quella di Marco: mi ci è voluto un po' per convincermi che
questo vino si chiamava «Brachetto».
Re: «Yacht»
Inviato: mer, 07 ott 2020 15:20
di domna charola
A questo punto sarebbe da capire quando è entrato nell'uso il termine inglese, soppiantando il traducente italiano; sicuramente non è un passaggio di questo secolo, come molti altri termini che oggi imperversano.
Io ricordo che da bambina, negli anni '60, in porto a Sanremo c'erano gli *iot; li si chiamava già così, e ci ho messo un po' a collegarlo con la corretta grafia in inglese.
Re: «Yacht»
Inviato: lun, 28 feb 2022 10:49
di Luke Atreides
Io aggiungerei anche questo qui:
naviglio di piacere nella rivista marittima del 1879 a pagina 438.