«Pungere»: es. «il sonno la pungeva d’improvviso alla nuca»
Inviato: ven, 09 ott 2020 15:42
Il verbo tr. «pungere» significa, tra l’altro, forare più o meno profondamente una superficie con un oggetto acuminato (lo punse una vespa); provocare una sensazione di irritazione (una stoffa ruvida gli pungeva la pelle); stimolare (lo pungeva la curiosità di saperlo); ferire moralmente (pungere l'amor proprio di qualcuno con insinuazioni).
Che intende Scerbanenco per «pungere» nell’espressione sottostante «il sonno la pungeva d’improvviso alla nuca» ?
La scena si svolge in Germania nell’estate del 1961 all'interno di un'auto diretta verso Berlino.
Barbara, una ragazza ricercata ingiustificatamente dalla polizia per omicidio, si sta addormentando a notte fonda sul sedile del passeggero della Mercedes di Karl, uno sfruttatore di prostitute che guida l’auto e porta lei e la sua amica Ornella a Berlino.
Karl si buttò sulla stradina che conduceva all’autostrada. Appena furono fuori, nel buio quasi assoluto ai due lati e nel corridoio di luce dei fari, Barbara si accorse che stava per addormentarsi, il sonno la pungeva d’improvviso alla nuca e gli occhi si chiudevano da soli. Reagì con tutte le sue forze, non potevano dormire in un’auto con un farabutto come Karl, si volse a guardare Ornella, e desolata, vide Ornella che già dormiva […] poi la tremenda, dolcissima puntura alla nuca e il sonno…» (Europa molto amore, G. Scerbanenco)
Che intende Scerbanenco per «pungere» nell’espressione sottostante «il sonno la pungeva d’improvviso alla nuca» ?
La scena si svolge in Germania nell’estate del 1961 all'interno di un'auto diretta verso Berlino.
Barbara, una ragazza ricercata ingiustificatamente dalla polizia per omicidio, si sta addormentando a notte fonda sul sedile del passeggero della Mercedes di Karl, uno sfruttatore di prostitute che guida l’auto e porta lei e la sua amica Ornella a Berlino.
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Karl si buttò sulla stradina che conduceva all’autostrada. Appena furono fuori, nel buio quasi assoluto ai due lati e nel corridoio di luce dei fari, Barbara si accorse che stava per addormentarsi, il sonno la pungeva d’improvviso alla nuca e gli occhi si chiudevano da soli. Reagì con tutte le sue forze, non potevano dormire in un’auto con un farabutto come Karl, si volse a guardare Ornella, e desolata, vide Ornella che già dormiva […] poi la tremenda, dolcissima puntura alla nuca e il sonno…» (Europa molto amore, G. Scerbanenco)