«Tenere caldo a qualcuno»: «si aprí l’impermeabile rosso trasparente perché le teneva caldo»
Inviato: mar, 27 ott 2020 6:58
Se non erro, la frase «Indossava un cappotto che la teneva calda», con il complemento accusativo «la», significa che il cappotto la proteggeva dal freddo.
Nel contesto sottostante però, perché l'autore si serve del complemento dativo «le» nella frase:
Zia Silvia gli venne vicino, si aprì l’impermeabile rosso trasparente perché le teneva caldo.» ? Che significa «le teneva caldo» ?
Contesto
Silvia è una giovane donna, affascinante, di trent'anni, sposata con Franco, lo zio sessantenne di Aldo. Silvia è alla ricerca di un'avventura romantica. Va a trovare Aldo, il nipote di suo marito Franco, a tarda notte, apparentemente per convincerlo a mettere la madre in un ospedale psichiatrico, ma in realtà la sua intenzione è di esercitare sottilmente il suo fascino su di lui per sedurlo.
« … bussarono alla porta. “Avanti” disse Aldo. Vide il viso giovane della giovane zia Silvia, la moglie di suo zio Franco. Zia Silvia era carina, brunetta, gli occhi furbi, formosa, e sempre un po’ scollata... Preferiva, certamente, il nipote allo zio. Anzi, al principio, quando si era introdotta in quella casa, era stata nella speranza forse ingenua che lui, più giovane, non resistesse alle esperte grazie di donna che conosce le debolezze degli uomini. […] Era tanto che non la vedeva, lo zio Franco era geloso della moglie e la mandava poco in giro. Pioveva sempre, poteva sembrare autunno, se non avesse fatto caldo. […] Zia Silvia gli venne vicino, si aprì l’impermeabile rosso trasparente perché le teneva caldo. […]
Aldo si versò un bicchiere di vino. “Cosa c’è?” Per venire a trovarlo a quell’ora doveva esserci un motivo.
(I diecimila angeli, Giorgio Scerbanenco)
Nel contesto sottostante però, perché l'autore si serve del complemento dativo «le» nella frase:
Zia Silvia gli venne vicino, si aprì l’impermeabile rosso trasparente perché le teneva caldo.» ? Che significa «le teneva caldo» ?
Contesto
Silvia è una giovane donna, affascinante, di trent'anni, sposata con Franco, lo zio sessantenne di Aldo. Silvia è alla ricerca di un'avventura romantica. Va a trovare Aldo, il nipote di suo marito Franco, a tarda notte, apparentemente per convincerlo a mettere la madre in un ospedale psichiatrico, ma in realtà la sua intenzione è di esercitare sottilmente il suo fascino su di lui per sedurlo.
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« … bussarono alla porta. “Avanti” disse Aldo. Vide il viso giovane della giovane zia Silvia, la moglie di suo zio Franco. Zia Silvia era carina, brunetta, gli occhi furbi, formosa, e sempre un po’ scollata... Preferiva, certamente, il nipote allo zio. Anzi, al principio, quando si era introdotta in quella casa, era stata nella speranza forse ingenua che lui, più giovane, non resistesse alle esperte grazie di donna che conosce le debolezze degli uomini. […] Era tanto che non la vedeva, lo zio Franco era geloso della moglie e la mandava poco in giro. Pioveva sempre, poteva sembrare autunno, se non avesse fatto caldo. […] Zia Silvia gli venne vicino, si aprì l’impermeabile rosso trasparente perché le teneva caldo. […]
Aldo si versò un bicchiere di vino. “Cosa c’è?” Per venire a trovarlo a quell’ora doveva esserci un motivo.
(I diecimila angeli, Giorgio Scerbanenco)