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Pronuncia di «seggiola»

Inviato: gio, 29 ott 2020 9:53
di Ligure
avemundi ha scritto: mer, 28 ott 2020 17:02 Vorrei riportare a beneficio di chi legge la raccomandazione contenuta nel Dizionario di Aldo Gabrielli: «su, non è corretto usarlo con la prep. di fuorché davanti ai pronómi pers.; non dirémo quindi « su di una séggiola », « su di un tavolino », « su d'una cassa », ma soltanto su una séggiola, su un tavolino, su una cassa , ecc.».
Non entro nel merito dell'argomento in quanto già abbondantemente sviscerato da chi è ben più competente di me né mi pongo il problema dell'impiego del termine "sèggiola" per "sedia", avvertito - particolarmente oggigiorno - come più neutro e meno "regionale", cioè, in questo caso, toscano.

Indipendentemente dalle ragioni che possono costituire la motivazione a favore della scelta del vocabolo colpisce la grafia "séggiola". Come se la pronuncia fosse "chiusa". In italiano la pronuncia è aperta.

E tale, a mia conoscenza, risulta non solo a Firenze, ma anche "fuori", in tutta la Toscana, dove la voce è particolarmente viva nel linguaggio tradizionale. D'altronde, in questo caso, la pronuncia italiana deriva regolarmente dalla vocale breve del lat. sĕdĕō. Ovviamente, per quanto riguarda il contenuto della segnalazione, conta solo la "quantità" della prima vocale. Nelle due vocali successive essa è stata specificata "ad abundantiam". :wink:

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: gio, 29 ott 2020 10:08
di Ferdinand Bardamu
La pronuncia con la chiusa è marcata dal DiPI come accettabile. La prima rimane però /ˈsɛʤʤola/. E in Toscana, in Umbria e a Roma la ‹e› è solo aperta. Il DOP dà soltanto la pronuncia aperta.

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: gio, 29 ott 2020 11:00
di Ligure
Ferdinand Bardamu ha scritto: gio, 29 ott 2020 10:08 La pronuncia con la chiusa è marcata dal DiPI come accettabile. La prima rimane però /ˈsɛʤʤola/. E in Toscana, in Umbria e a Roma la ‹e› è solo aperta. Il DOP dà soltanto la pronuncia aperta.
Certo, lo so bene. Forse, per evitare di risultare polemico - nei confronti delle "prescrizioni" - sono risultato criptico. Allora, avrebbero diritto a essere accolte anche molte altre pronunce dotate di amplissima diffusione, se pure di scarsa giustificazione...

In effetti, il termine "sèggiola", tradizionalmente, era diffuso soltanto in Toscana e la voce c'è giunta (con pronuncia aperta) per via diretta soltanto da questa modalità d'uso. Non era dell'uso vivo né in Umbria né a Roma.

Cioè non si trattava neppure di una voce che avesse effettivamente un uso tradizionale definibile come "centrale" e che, in quest'ambito, potesse presentare pronunce alternative. Infatti, in Umbria e a Roma altro non è stato rilevato se non la pronuncia toscana aperta mediante la quale la voce era, ovviamente, conosciuta.

Rimango perplesso in quanto elevare a "norma", sia pure "secondaria", una "prescrizione" sostanzialmente priva d'effettiva giustificazione non dovrebbe (in casi come questo e indipendentemente dalla loro segnalazione ordinata in un prontuario) poter consentire, con lo stesso "diritto" e almeno come "prescrizioni secondarie", pronunce altrettanto ingiustificate, ma caratterizzate da una diffusione enormemente più ampia?

Detto ancora più chiaramente, potrebbe aver senso, in ossequio a una caratteristica di "centralità", prendere in considerazione anche le pronunce del Lazio e delle Marche (quando, però, si tratti di esiti che queste regioni possiedono "tradizionalmente", a seguito di "derivazione diretta") e affiancarle a quelle tradizionali. Ma, in casi come questo, in cui i territori citati non possedevano effettivamente la voce in questione e non possono, quindi, fornire un contributo loro proprio, rimarrei piuttosto scettico sul fatto che si tratti di un'applicazione logica e coerente del metodo lessicografico che tutti conosciamo. :?

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: gio, 29 ott 2020 14:51
di Ferdinand Bardamu
Seggiola è in effetti diffuso davvero soltanto in Toscana, e nemmeno dappertutto: si veda la mappa 897 dell’AIS. (Coll’avvertenza che l’AIS non è sempre affidabile). Sarebbe interessante sapere se la parola ha una circolazione di qualche rilevanza al di fuori della Toscana. Ho l’impressione che ovunque, in italiano, prevalga sedia: i tipi scragna e carèga nel Settentrione sono troppo dialettali per affiorare perfino nel registro regionale dell’italiano.

Quello che lei ha sollevato è un quesito interessante. Probabilmente, essendo seggiola una parola appartenente anche alla lingua tradizionale, si sono volute fornire varianti di pronuncia non toscane, a prescindere dall’uso effettivo. Rimane un mistero la variante séggiola, stante la regola «vocale incerta, vocale aperta». :?

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: gio, 29 ott 2020 18:15
di Millermann
È vero, sèggiola, come indica anche il Treccani, è tipico della Toscana. Tuttavia nell'Italia meridionale troviamo la variante sèggia, che sembra condividere la stessa radice.
Dalle mie parti, come nel resto della Calabria, il diminutivo tipico di sèggia è seggicèlla (o seggicèdd(h)a, a seconda delle zone). Esiste però un altro diminutivo, seggiulílla (o, rispettivamente, seggiulídd(h)a), che sembrerebbe discendere da una variante *sèggiula (che a me suona naturale, tanto che mi sembra d'averla pure ascoltata, qualche volta, foss'anche come semplice retroformazione). :?
Un esempio di seggiulílla è visibile nel foglio 899 del citato AIS in corrispondenza del punto 794 (Benestare), nell'area meridionale della Calabria. :)

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: gio, 29 ott 2020 19:01
di Ligure
Molto interessante. Non vorrei, per altro, andare fuori filone, ma lei davvero mi/ci provoca. :lol:

Pensi che il Rohlfs - non uno scolaretto! - scrive (§ 278 della sua Grammatica storica) che la voce seggia del calabrese - tipica voce "meridionale" - costituisce un prestito dal Settentrione! :|

Ma, se il Settentrione, nativamente, non conosce(va) questa parola ... :cry:

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: gio, 29 ott 2020 23:15
di valerio_vanni
Ligure ha scritto: gio, 29 ott 2020 11:00 Detto ancora più chiaramente, potrebbe aver senso, in ossequio a una caratteristica di "centralità", prendere in considerazione anche le pronunce del Lazio e delle Marche (quando, però, si tratti di esiti che queste regioni possiedono "tradizionalmente", a seguito di "derivazione diretta") e affiancarle a quelle tradizionali.
Canepari usa questo criterio, registra come parlano i nativi di quelle cinque zone.

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: ven, 30 ott 2020 9:09
di Ligure
Certo, conosco bene la metodologia seguita dal Canepari. Si può paragonare a quella che, in storiografia, è definita comparatio fontium. Propone gli esiti dei processi di evoluzione linguistica attestati sul territorio dove si parlano linguaggi caratterizzati dalla loro "centralità" in base a determinate caratteristiche di derivazione diretta - in loco - dalla lingua latina.

Tipico il caso, citato anche in precedenza, in cui della voce "lettera" si riscontra la pronuncia aperta - in forza di analogia - a Firenze e quella chiusa, romana, di regolare derivazione diretta.

Semplicemente mi domandavo se, come, per altro, in storiografia, il metodo, che non è un paradigma dogmatico immodificabile, potesse/dovesse avere un'applicazione adeguatamente "flessibile".

Come nel caso della voce riferita (un altro caso, ad es, potrebbe essere costituito dall'agg. "codesta,-o") in cui non tutti i territori presi in considerazione presentano fontes effettive, cioè esiti locali - abitualmente e "tradizionalmente" in uso - dei quali si possa attestare la continuità di derivazione diretta sui territori stessi.

Non ci sarebbe nulla di male a rendersi conto che l'applicazione di un metodo (in realtà, di qualsiasi metodo) possa andare incontro a situazioni di eccezione, che andrebbero, appunto, gestite in modo specifico.

Proprio per garantire l'aderenza - sine qua non :lol: - dell'applicazione singola alle motivazioni che al metodo stesso dovrebbero assicurare significato e coerenza. :wink:

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: ven, 30 ott 2020 20:29
di olaszinho
A Senigallia, provincia d'Ancona, seggiola è termine d'uso comune.

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: ven, 30 ott 2020 21:00
di Ligure
Certo, ma le Marche - come si sa: qui l'AIS - costituiscono (almeno, "tradizionalmente") un territorio assai "variegato".

Per altro, l'osservazione mirava a una generalizzazione più ampia. :wink:

Re: Pronuncia di «seggiola»

Inviato: mar, 22 dic 2020 11:12
di olaszinho
A proposito di seggiola. Proprio ieri sera, una nota trasmissione televisiva, sulla prima rete nazionale, ha usato l'espressione "produttore di seggiole". Quest'espressione è rimasta a lungo scritta sullo schermo, insieme ad altri mestieri, per tutta la durata del programma. Debbo dire che da un lato mi ha un po' colpito l'uso del termine seggiola anziché del più comune sedia, ma dall'altro mi ha anche confermato che seggiola non è da considerarsi un termine d'uso prettamente toscano, e non sembra poi essere neppure così in disuso.