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«Né prepararmi niente»

Inviato: lun, 15 mar 2021 13:41
di Trevigiana
Buonasera a tutti voi.

La congiunzione "né" equivale a "e non".

Mi pare tuttavia che in certi costrutti questa congiunzione produca un effetto abbastanza stridente.

Non aspettarmi per cena né prepararmi niente.

Forse la mia osservazione è sciocca, data l'evidenza degli effetti, anche solo a livello d'orecchio, di una siffatta frase; ma gradirei conoscere la vostra opinione sulla questione.

Può darsi che la regola decada in presenza di una particella pronominale?

Grazie in anticipo.

Re: «Né prepararmi niente»

Inviato: lun, 15 mar 2021 14:06
di Millermann
Piú che altro, a me pare che non si sposi bene con [la seconda persona del]l'imperativo. Infatti la frase, se trasformata in modo che gli infiniti siano tali (e non usati come imperativi), suona già meglio:
«Ti chiedo di non aspettarmi per cena né prepararmi niente».
Non trova anche lei? :)

Re: «Né prepararmi niente»

Inviato: lun, 15 mar 2021 14:55
di Infarinato
Trevigiana ha scritto: lun, 15 mar 2021 13:41 Buonasera a tutti voi.

La congiunzione "né" equivale a "e non".
Semanticamente, non morfosintatticamente né etimologicamente (nemmeno in latino). ;)

Trevigiana ha scritto: lun, 15 mar 2021 13:41 Mi pare tuttavia che in certi costrutti questa congiunzione produca un effetto abbastanza stridente.

Non aspettarmi per cena né prepararmi niente.
Non produce un «effetto abbastanza stridente»: produce una frase agrammaticale. :P L’enclisi del pronome atono con un imperativo affermativo (Preparami un caffè) è un residuo della nota legge Tobler-Mussafia. Tuttavia, con un imperativo negativo, il costrutto tradizionale prescrive la proclisi (Non mi preparare nulla), cui solo in tempi recenti si è affiancato il costrutto enclitico (Non prepararmi nulla).

Ma in una negazione [di sapore letterario] introdotta da l’enclisi è —direi— impossibile, per cui potremo unicamente dire: Non aspettarmi per cena né mi preparare niente o, ancor piú toscanamente: Non mi aspettare per cena né mi preparare nulla, che suona dimolto, ma dimolto meglio. :)

«Tu non glielo dire, né lo dire a nessuno del paese…» (Verga, I Malavoglia)

«Amami, né mi far torto» (Scelta di lettere familiari, a cura di Leonardo Nardini)

etc.

Re: «Né prepararmi niente»

Inviato: lun, 15 mar 2021 18:53
di Trevigiana
La ringrazio, Infarinato, per il suo intervento chiarificatore. Ho imparato nozioni a me sconosciute. Le frasi proposte, tuttavia, benché certamente grammaticali, al mio orecchio profano suonano comunque "stridenti".

Non aspettarmi per cena né mi preparare niente

Non mi aspettare per cena né mi preparare nulla

Re: «Né prepararmi niente»

Inviato: lun, 15 mar 2021 19:12
di Infarinato
La prima, in effetti, pur essendo del tutto grammaticale, è una sorta di «chiasmo morfematico» con un’enclisi estranea al mio parlare [piú] spontaneo nella prima frase. La seconda, invece, potrei averla pronunciata l’altro giorno, se non fosse che siamo confinati in casa da un bel po’ ormai… :roll:

Re: «Né prepararmi niente»

Inviato: lun, 15 mar 2021 22:10
di Ligure
Andrebbe, forse, detto che, in merito a espressioni del tipo di "non m'aspettare" - tralasciando anche completamente la questione relativa al -, non pochi insegnanti hanno condotto una guerra senza prigionieri. Proscrivendo come errata la proclisi pronominale, segnalando come inaccettabile l'elisione (come in molte altre occorrenze) e imponendo "regole" tassative nei cui confronti soltanto allievi appartenenti a famiglie colte e ben salde nei propri usi e nelle proprie competenze linguistiche potevano conservare "tacite" alternative, almeno, rispetto ai compiti e alle aule scolastiche.

Un atteggiamento di questo tipo - a mio parere - ha contribuito anche a modificare la sensibilità nei confronti di queste costruzioni, tradizionalmente adoperate senza remore ingiustificate.