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Relativamente a «da» e «per» uniti
Inviato: mar, 20 apr 2021 23:01
di andrea scoppa
Il sito è quello della
Treccani; il tema, i dialetti di Umbria e Marche. Confermo, in quanto nato e cresciuto nei pressi di Macerata, che nell'italiano regionale della zona sono frequenti...
(d) espressioni avverbiali [...] come da per lui «da solo»
Ebbene mi sono appuntato alcune domande da chiedere agli utenti del foro.
- Questa costruzione è presente anche in altre regioni?
- L'accostamento delle due preposizioni semplici com'è giustificabile etimologicamente?
- Ci sono (state), in toscano, parole principianti con «dapper» oltre che «dappertutto»?
- La parola «dappertutto» è rinconducibile a qualcosa di analogo?
P.S. Noto una certa somiglianza colla locuzione «di per sé». L'ipotesi del Rohlfs sull'origine di «da» nei dialetti centrali a partire da
de, che vale a tutt'oggi «di», anzi che da
de ab, potrebbe dir molto.
P.P.S. La citazione cui mi riferisco nel poscritto è riportata
qui.
Re: Relativamente a «da» e «per» uniti
Inviato: mer, 21 apr 2021 9:27
di Ligure
Propongo soltanto un intervento "leggero", privo di pretese, sul primo punto enunciato, avvalendomi del testo di un cantautore in voga quand'ero molto piccolo, Jannacci.
Di origine meridionale cantava intercalando milanese e italiano.
In una nota canzone dedicata a un "barbone" si può ascoltare:
"El purtava i scarp de tennis, el parlava de per lü
Rincorreva già da tempo un bel sogno d'amore".
Va notato che il milanese - come, per altro, i dialetti lombardi, che oggi più nessuno parla davvero (e certamente questo vale per il milanese) - impiega l'equivalente di "di" in luogo della preposizione "da". Infatti, la traduzione letterale del testo sarebbe "le scarpe di tennis". Ma il "tennis" non è un "materiale" con cui si siano mai fatte scarpe ...
Ovviamente, non ci si può più aspettare che - tranne per alcuni aspetti della pronuncia - l'antico dialetto, ormai completamente sconosciuto in molte fasce d'età, possa influenzare (a Milano e in Lombardia) l'effettivo modo di esprimersi nell'italiano locale. Se mai, è proprio il contrario e, se qualcuno, scherzosamente, tenta di "simulare" il dialetto del posto, lo fa avvalendosi - sia pure spesso inconsapevolmente - delle strutture e delle voci stesse della lingua italiana. Realtà che rende evidente la condizione socio-linguistica attuale.
Re: Relativamente a «da» e «per» uniti
Inviato: mer, 21 apr 2021 10:43
di Ferdinand Bardamu
Confermo l’uso della sequenza di preposizioni
da per anche nel mio dialetto veneto: es. «El sta da par lu», cioè ‹se ne sta in disparte, da solo›, oppure «Sto laóro chi l’ò fato da par mi», ‹da solo, senza alcun aiuto›.
Sempre per il veneto, in Rete se ne trovano altri esempi:
Solo nel silenzio l’omo riesse a tòrse da par elo le misure par l’àbito umano da portare ne i dì de festa e de laoro. (
FONTE)
«Donca», la parte ela, «te sè che la sta da par ela sola in te la casa ’ndo’ semo nati noantri sié fiói e ’ndo’ è morto so marí». (
FONTE)
«Pènsete che vedo piassè el farmacista de me marì», la taca ela. «Ghe n’ò un gòsso de medisine! Fin a qualche mese fà l’era el me omo che naséa a torle, ma el me n’à conbinà una de cosita grosse che m’è tocà sospèndarghe el servissio e rangiarme da par mi anca qua.» (
FONTE)
Vuto dirme cossa ca te farissi da par ti s’a no ghe fusse to madona [=suocera] ca te dà na man a costumare [=educare] ste creature? (
FONTE)
Serà drento tuto el dì par salvarse dal caldo, el s'à sugà su e le gosse de le so giornade no le se sfantàa [=si dissolvono] più nel progno [=torrente] de la vita con tante altre, ma da par lore in costo [=contro] ai muri de la càmara. (
FONTE)
Re: Relativamente a «da» e «per» uniti
Inviato: gio, 22 apr 2021 9:55
di Antujo
Con gli stessi significati indicati da Ferdinand Bardamu, si usa pure in ferrarese.