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«Villain»

Inviato: ven, 16 lug 2021 10:54
di G. M.
Un anglicismo particolarmente gratuito, ma che vedo sempre più diffuso, è villain. In italiano è il cattivo o l'antagonista.

Re: «Villain»

Inviato: ven, 16 lug 2021 11:12
di Carnby
Anche in ispagnolo il calco villano ha spodestato la parola indigena.

Re: «Villain»

Inviato: ven, 06 gen 2023 16:06
di Rollo Tomasi
Guardando i video di recensioni cinematografiche e di serie TV di molti creatori di contenuti su YouTube e piattaforme simili, sento sempre più spesso questo termine, a volte usato in maniera quasi esclusiva.

Questo mi infastidisce molto, però mi fa anche pensare perché queste parole hanno successo. Uno dei tanti motivi può essere che sono termini "nuovi", almeno per i non anglofoni, e che quindi si prestano bene a definire qualcosa in maniera apparentemente diversa, e a connotarla in un modo particolare, oltre a far evitare la ripetizione.

In questo caso specifico, probabilmente c'entra anche il fatto che "cattivo" sembra quasi un termine infantile, un po' da cartone animato, e che sembra non prestarsi al nemico di un qualcosa di più "serio", anche se mi sembra comunque una forzatura.

Comunque, come è già stato detto, il "villain" è il cattivo, il nemico, l'avversario, l'antagonista.

Re: «Villain»

Inviato: ven, 06 gen 2023 17:02
di G. M.
Rollo Tomasi ha scritto: ven, 06 gen 2023 16:06 In questo caso specifico, probabilmente c'entra anche il fatto che "cattivo" sembra quasi un termine infantile, un po' da cartone animato, e che sembra non prestarsi al nemico di un qualcosa di più "serio", anche se mi sembra comunque una forzatura.
È così, come un po' sempre: e come al solito la sensazione di maggiore serietà dell'inglese credo sia tutta nella percezione degl'italiani, visto che il cattivo di un cartone animato in inglese è identicamente un villain, ma comunque gli anglofoni non sentono il bisogno di usare una parola diversa per i cattivi più «seri» (...e comunque ci sarebbe un discorso da fare sul considerare poco seria l'animazione, ma questo è un altro argomento). Nel caso specifico la cosa è un po' paradossale, perché etimologicamente il nostro «prigioniero del diavolo», per indicare una figura del genere, è un concetto molto più suggestivo, poetico e inquietante di un banale «villico»! :P