«Ciberrischi», «ciber-rischi»
Inviato: lun, 19 lug 2021 12:13
Il mese scorso, il gruppo Incipit ha esortato nuovamente a preferire l'italiano ciber- all'inglese cyber-, nei composti.
Ha riproposto integralmente un suo comunicato stampa precedente, compreso un brano che già allora mi aveva lasciato assai perplesso (sottolineo la parte interessata):
Insomma, non riesco a capire il perché di questa indicazione, che mi sembra quasi contraria alla logica dell'italiano.
Che mi dite?
Ha riproposto integralmente un suo comunicato stampa precedente, compreso un brano che già allora mi aveva lasciato assai perplesso (sottolineo la parte interessata):
Nei dizionari i composti analoghi con iper-, super-, inter-, eccetera, a quanto mi risulta sono sempre registrati univerbati anche quando si produca una raddoppiamento della r (es.: iperrealismo, superradianza, interregionale...). Parimenti, scriviamo normalmente attaccate parole dove la stessa cosa succede per altre consonanti: dissacrare, circummediterraneo...Il gruppo Incipit ritiene che in italiano la parola «cibernetica», da cui si può far derivare il prefisso «ciber-» (che va pronunciato com’è scritto), indichi la strada preferibile per la formazione di neologismi: non vi è motivo di costruire ibridi linguistici con il prefisso «cyber»; quanto alla grafia, è opportuno privilegiare, quando non vi sono altri inconvenienti, la forma senza trattino, ad es. ciberdifesa, cibersicurezza, ciberprotezione, ciberminacce, ciberspazio e via dicendo.
La soluzione, che spesso è la più lineare, non può comunque essere sempre assunta come vincolante, e va evitata quando produca l’accostamento di due consonanti identiche, come nel caso di ciberrischi. Del resto anche ciber rischi dà luogo a una sequenza inusuale, per cui, in tal caso, sarà vantaggiosamente conservato il trattino: ciber-rischi.
Insomma, non riesco a capire il perché di questa indicazione, che mi sembra quasi contraria alla logica dell'italiano.
