«Ci sono una serie di…»: accordo

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Axum Verona
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«Ci sono una serie di…»: accordo

Intervento di Axum Verona »

Gentilissimi,
ci sono due possibilità: in sessantacinque anni non ho imparato nulla a scuola né dopo, oppure le frasi che userò come esempi sono perlomeno stridenti.
Il mio pseudonimo potrebbe far pensare che io sia forestiero, ma non è così: sono madrelingua italiano. Premetto che le frasi a cui mi riferirò sono pronunciate a iosa da chi dovrebbe scrivere e parlare in italiano normale, ovvero giornalisti, pubblicisti, giuristi, alcuni magistrati, i politici e molti relatori in ambienti ufficiali.
«Ci sono una serie di persone che credono/fanno/dicono...».
«Ci sono una serie di problemi da considerare...».
«Ci sono un'infinità di fatti noti/risaputi...».
L'uso è talmente diffuso al punto che quelle forme mi creano il dubbio espresso in esordio.
Non dovrebbe dirsi: «C'è una serie di persone che...», «C'è una serie di problemi da...» e «C'è un'infinità di fatti noti/risaputi...»?
Qualora fossi io a sbagliare, potreste illuminarmi sugli eventuali «perché» di quelle forme?
Ringrazio con anticipo.
Più cresce il numero delle cose che imparo, e più si amplia la visuale sulla vastità della mia ignoranza.
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1497
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Re: «Ci sono una serie di…»: accordo

Intervento di Millermann »

Si tratta della cosiddetta concordanza a senso. Se n'è parlato innumerevoli volte anche su questo fòro (basta cercare e... leggere pazientemente ;)).
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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