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Maiuscola reverenziale e raddoppiamento fonosintattico

Inviato: lun, 04 ott 2021 18:33
di G. M.
Un caso curioso in cui mi sono imbattuto.

In una traduzione poetica, nelle mie costanti contorsioni per trovare la rima :P, vorrei usare un'enclisi pronominale anticheggiante: rinnegò + lo = rinnegollo /-ɔ̍-/ 'lo rinnegò' (per far rima con collo).

Nel testo originale (inglese) l'oggetto di quest'azione è Dio, i cui pronomi vengono costantemente scritti colla maiuscola reverenziale (qui betrayed Him). Non sono ancora sicuro sul mantenere tale maiuscola nella traduzione; tuttavia, se lo facessi, come dovrei scrivere il rinnegollo suddetto? Con una maiuscola preceduta da una minuscola, rinnegolLo, o invece con due maiuscole, rinnegoLLo?

Avete mai incontrato un caso simile, trattato in una grammatica o nell'uso concreto in qualche testo antico?

Re: Maiuscola reverenziale e raddoppiamento fonosintattico

Inviato: mar, 05 ott 2021 6:57
di Carnby
Direi rinnegolLo; non so col raddoppiamento sintattico, ma nei testi liturgici non è difficile imbattersi in forme come adorarTi o ringraziarTi.

Re: Maiuscola reverenziale e raddoppiamento fonosintattico

Inviato: mar, 05 ott 2021 11:36
di Infarinato
Sí, direi che questo sarebbe anche in linea con le trascrizioni del raddoppiamento fonosintattico davanti ai nomi propri impiegate in filologia, segnatamente dal Castellani: e.g., che lLucia.

Re: Maiuscola reverenziale e raddoppiamento fonosintattico

Inviato: dom, 10 ott 2021 17:15
di G. M.
Grazie a entrambi per il parere. :)