Maiuscola reverenziale e raddoppiamento fonosintattico
Inviato: lun, 04 ott 2021 18:33
Un caso curioso in cui mi sono imbattuto.
In una traduzione poetica, nelle mie costanti contorsioni per trovare la rima
, vorrei usare un'enclisi pronominale anticheggiante: rinnegò + lo = rinnegollo /-ɔ̍-/ 'lo rinnegò' (per far rima con collo).
Nel testo originale (inglese) l'oggetto di quest'azione è Dio, i cui pronomi vengono costantemente scritti colla maiuscola reverenziale (qui betrayed Him). Non sono ancora sicuro sul mantenere tale maiuscola nella traduzione; tuttavia, se lo facessi, come dovrei scrivere il rinnegollo suddetto? Con una maiuscola preceduta da una minuscola, rinnegolLo, o invece con due maiuscole, rinnegoLLo?
Avete mai incontrato un caso simile, trattato in una grammatica o nell'uso concreto in qualche testo antico?
In una traduzione poetica, nelle mie costanti contorsioni per trovare la rima

Nel testo originale (inglese) l'oggetto di quest'azione è Dio, i cui pronomi vengono costantemente scritti colla maiuscola reverenziale (qui betrayed Him). Non sono ancora sicuro sul mantenere tale maiuscola nella traduzione; tuttavia, se lo facessi, come dovrei scrivere il rinnegollo suddetto? Con una maiuscola preceduta da una minuscola, rinnegolLo, o invece con due maiuscole, rinnegoLLo?
Avete mai incontrato un caso simile, trattato in una grammatica o nell'uso concreto in qualche testo antico?