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Fungibilità di «che cosa», «ciò», «quello»

Inviato: mar, 16 nov 2021 13:12
di Noctisdomina
Buongiorno,
i seguenti enunciati hanno pari dignità linguistica?
  1. Leggi che cosa ti ho inviato;
  2. Leggi ciò che ti ho inviato;
  3. Leggi quello che ti ho inviato.
Perdonate la risibilità del quesito.

Re: Fungibilità di «che cosa», «ciò», «quello»

Inviato: mar, 16 nov 2021 19:43
di Happykarim01
La seconda e la terza frase mi paiono equiparabili, la prima mi risulta sbagliata in quanto include un’interrogativa indiretta in dipendenza da un verbo che non indica conoscenza, (in)certezza, dubbio o simili.

Re: Fungibilità di «che cosa», «ciò», «quello»

Inviato: mer, 17 nov 2021 0:46
di Marco1971
Direi che la prima non è sbagliata, ma appartiene a un registro piú colloquiale, come Guarda (che) cosa mi ha scritto la mia amica. Le altre due formulazioni sono dell’ISA.

Re: Fungibilità di «che cosa», «ciò», «quello»

Inviato: mer, 17 nov 2021 1:30
di Happykarim01
Mi scuso per essermi precipitato in correzioni indebite. In effetti la Treccani indica questi casi come interrogative indirette (https://www.treccani.it/enciclopedia/in ... aliano%29/, (45)). Anche se continuo a chiedermi dove sussista l’interrogazione... Forse si chiamano interrogative indirette semplicemente perché riprendono l’ordine marcato proprio delle interrogative dirette, al di là se esprimano o meno un’interrogazione.

Re: Fungibilità di «che cosa», «ciò», «quello»

Inviato: gio, 18 nov 2021 0:56
di Marco1971
«L’opinione più corretta è che…». In un articolo scientifico, non si parla di opinioni: questo mi sembra un errore espositivo (non c’è un’opinione piú corretta di un’altra, perché un’opinione è per definizione soggettiva). Si sarebbe potuto dire: «Si considera generalmente che...».