Cruscate

Graffiacane ha scritto: ↑sab, 08 gen 2022 10:17 Circa l'ultima frase […] di passata, aggiungerei un punt'e virgola prima di ne e li…

La ringrazio per le risposte. Posso chiederle perché nell'ultima frase userebbe un punto e virgola e non una virgola?

Ammetto che è soprattutto una questione di sensibilità linguistica personale e che non ritengo errato l'impiego della virgola. Tuttavia, a farmi propendere per il punt'e virgola contribuisce anche il cambio di funzione sintattica di biscotti, che, complemento di limitazione (di biscotti) nella prima frase, ritorna poi nella seconda in veste di complemento partitivo (ne) e di complemento oggetto (li). Aggiungo infine che a mio giudizio, nei casi in cui si può optare sia per la virgola sia per il punt'e virgola, adoperare quest'ultimo rende la scrittura piú raffinata sul piano stilistico (considerata anche l'ormai diffusa tendenza all'uso ipertrofico della virgola).

Che risposta meravigliosa!

Sarà l'aria salúbre del fòro...

Mi scusi, gentile Graffiacane, ma lei davvero scriverebbe:
- Amava molto i libri; ne aveva la casa piena?

Sí, certo: l'uso del punt'e virgola in presenza di riprese anaforiche è ben attestato in letteratura, come riporta Paola Baratter nel suo Il punto e virgola. Storia e usi di un segno (p. 141-146).
A ogni modo, nell'esempio da Lei proposto, secondo me sarebbe possibile adoperare anche i due punti, visto il rapporto causa-effetto che lega le due frasi.

Non ho il libro di Paola Baratter e non so dove trovare le pagine indicate; neppure so come cercare le ricorrenze di "; ne", ammesso che sia possibile. Riconosco che qualcuno potrebbe o avrebbe potuto scrivere qualcosa come
- Amava molto i libri; ne aveva delle pile in cucina, in camera e perfino in bagno.
dove anch'io preferirei i due punti, dico solo che a me sembra una scelta bizzarra.

Col GDLI è possibile farlo.

Gentile Graffiacane, molte molte grazie!
Ovviamente non ho letto tutte le ricorrenze, tuttavia mi sembra che
- Amava molto i biscotti che la nonna gli preparava ogni domenica; ne portava un fagotto a casa e gli durava tutta la settimana.
sia diverso da
- Mi piaccioni i biscotti; ne/li mangio ogni mattina.
ma ognuno ha il suo stile.

Di nulla, Lorenzos!
Comunque, alla voce «prendere», ho trovato questo esempio:

Prese, sul principio, la peste; ne guarì (Manzoni, I promessi sposi, cap. 31)

Riconosco però che Manzoni usa molto frequentemente il punt'e virgola.

Ma dopo guarì non c'è un punto fermo!

Prese, sul principio, la peste; ne guarì, e si rimise, con nuova lena, alle cure di prima.

Quindi, secondo Lei, la discriminante consisterebbe nella lunghezza della frase successiva al punt'e virgola. È cosí?

Direi di sì; nulla vieta a nessuno di scrivere
- La torta era buona; ne mangiai tre fette.
così come niente mi obbliga a leggerlo.

Colgo un attimo il diem, per un'impressione da quattro soldi.
Chiaro quanto espresso da Graffiacane e altrettanto chiaro che lo stile, quando sorretto da studiata consapevolezza, è soggettivo.
Manzoni, come ben sappiamo, era un maniaco della punteggiatura.
Se nella frase voglio evidenziare o far cogliere un rapporto causa-effetto o viceversa, un rapporto logico-consequenziale, una funzione presentativa o descrittiva, io opterei sempre per i due punti.
Se, invece, voglio spezzare il ritmo, segmentare, demarcare la gerarchia all'interno del periodo, proseguire con un connettore ma senza pausa troppo forte (alias punto fermo), riprendere anaforicamente anche cambiando la funzione sintattica dei membri ecc... allora prediligo il punt'e virgola.

Era ghiotto di biscotti: ne mangiava senza posa.

Era ghiotto di biscotti: di pasta frolla, ripieni, al cioccolato, decorati...

Era ghiotto di biscotti: una goduria, dopo averne dovuto fare a meno per 3 anni.

Era ghiotto di biscotti: ne mangiava a più non posso; spesso la zia glieli portava a colazione e pure a merenda...

Andava sempre a fare quattro passi nel parco vicino casa; ogni volta ci trovava qualcuno con cui chiacchierare.