Le espongo la mia opinione. Nella frase cosí com'è scritta, secondo me, bisognerebbe usare necessariamente il verbo al singolare, quindi riferito al
sole.
Il motivo è la presenza dell'articolo indeterminativo: poiché il nostro sole è unico, anche quando si scrive con la minuscola si comporta come se fosse un nome proprio, che non ammette l'articolo indeterminativo se non in pochi casi, tra i quali la presenza di un elemento di specificazione.
Cito dalla grammatica
Treccani:
• In genere davanti ai nomi propri non si usa l’articolo ➔indeterminativo; l’uso è possibile solo in alcuni casi:
– quando il nome è accompagnato da elementi che lo specificano
I visitatori verranno accompagnati in una Venezia magica, tutta da scoprire
[...]
In altre parole, non posso dire che «nel cielo c'è un sole» o che «ho visto i raggi luminosi di un sole».

Occorrerà usare l'articolo determinativo, oppure aggiungere un determinante come, ad esempio, un aggettivo: «nel cielo c'è un pallido sole».
Nella frase in oggetto, dunque, si potrebbe dire:
a) Vide gli scampoli di un sole che pareva l’unica luce a cui dirigersi (specificazione riferita al sole);
b) Vide gli scampoli del sole, che parevano l’unica luce a cui dirigersi (articolo determinativo);
c) Vide gli scampoli di un sole pallido[,] che parevano l’unica luce a cui dirigersi (aggiunta di un determinante riferito al sole).
In ogni caso, dal punto di vista logico, la prima mi pare forse la meno sensata: la meta a cui dirigersi, infatti, dovrebbe essere data dagli «scampoli» piú che dal sole stesso, inteso come astro.
P.S.: Ah, chiaramente ciò vale per le frasi in cui il sole è reale; se il significato è figurato può anche esisterne piú d'uno, e pertanto non vi sono le limitazioni descritte.
