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«Totem»
Inviato: dom, 25 mar 2007 21:01
di methao_donor
Noto l'assenza di "totem" nella lista.
Come vi comportate con questo termine?
A quanto ho capito, l'uscita in -m è accettabile (anche se non me ne vengono in mente occorrenze in parole italiane).
Cionondimeno, direi che sarebbe semplice e pacifico adattarlo. O no?
Inviato: dom, 25 mar 2007 21:20
di Marco1971
Sarebbe. Ma se propongo
tòtemo prevedo un bocío interminabile...

Inviato: lun, 26 mar 2007 4:16
di methao_donor
Mi sorge un dubbio tuttavia. C'è una ragione di adattare in -o piuttosto che in -e (o viceversa)?
Inviato: lun, 26 mar 2007 20:25
di Marco1971
Come dice il Castellani:
A -o è preferibile -e nel caso degli anglicismi radicati nell’uso da tempo, nei quali la pronuncia popolare toscana e del resto dell’Italia centro-meridionale, che non tollera uscite in consonante, fa sentire una e finale (filme, sporte e simili).
Totem è nell’uso dal 1854 ma non è tra le circa 7050 parole del vocabolario di base (cfr Tullio De Mauro), non è insomma una parola d’uso proprio quotidiano; inoltre le parole in
-eme sono 42 (di cui nessuna sdrucciola, se non erro), mentre quelle in
-emo sono 81 (con lo sdrucciolo
èremo, oltre a
neottòlemo). Per questo preferisco
tòtemo a
tòteme o
tòtemme.
Inviato: lun, 26 mar 2007 22:25
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:...la pronuncia popolare toscana e del resto dell’Italia centro-meridionale, che non tollera uscite in consonante...
Da correggere come segue: ...
che decenni fa non tollerava uscite in consonante...
Riguardo a
totem si può poi fare qualche considerazione spicciola: si consideri l'aggettivo
totemico, formato con il suffisso -
ico che nell'italiano moderno permette di coniare nuovi aggettivi di relazione da sostantivi senza connotazioni accessorie e morfologicamente si può unire a parole comuque terminate (vedi
Migliorini, Fortuna moderna degli aggettivi in -ico), quindi ad esempio
film --> filmico,
islam --> islamico,
totem --> totemico.
È così ovvio che
totem resti invariato per la quasi totalità dei parlanti che non sarebbe quasi necessario spiegarlo.

Inviato: lun, 26 mar 2007 22:52
di Marco1971
Non capisco il senso del suo intervento. Se era per ribadire che alcuni considerano normali le terminazioni consonantiche non ce n’era punto bisogno.

Inviato: lun, 26 mar 2007 23:00
di Freelancer
Non capisco il senso del suo intervento. Se era per ribadire che alcuni, tra cui lei, considerano anormali le terminazioni consonantiche, non ce n'era alcun bisogno.

Inviato: lun, 26 mar 2007 23:19
di Marco1971
E invece il mio intervento ha un senso preciso: rispondeva a una precisa domanda di methao_donor.
Non avrei aperto un filone su totem, che si può tollerare, ma visto che è stato aperto, non potevo non proporre l’adattamento che mi sembra piú acconcio, cioè tòtemo.
Inviato: lun, 26 mar 2007 23:55
di Freelancer
Vedo che la mia ironia è andata sprecata. Mi riferivo alla sua risposta al mio intervento, non al suo intervento iniziale, del tutto legittimo.
Comunque si può osservare che la domanda era "...sarebbe semplice e pacifico adattarlo. O no?"
E la mia risposta sarebbe: no; è più semplice e naturale non adattarlo.
Inviato: mar, 27 mar 2007 0:04
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Mi riferivo alla sua risposta al mio intervento, non al suo intervento iniziale, del tutto legittimo.
E il mio terzo è figlio illegittimo?
Freelancer ha scritto:Comunque si può osservare che la domanda era "...sarebbe semplice e pacifico adattarlo. O no?"
E la mia risposta sarebbe: no; è più semplice e naturale non adattarlo.
Piú semplice, sí, perché è difficile cambiare la forma d’una parola di cosí lunga data; piú naturale, non direi, non per quanto riguarda gl’italofoni scrii scrii.

Inviato: mar, 27 mar 2007 0:16
di fabbe
Marco1971 ha scritto:E invece il mio intervento ha un senso preciso: rispondeva a una precisa domanda di methao_donor.
Non avrei aperto un filone su totem, che si può tollerare, ma visto che è stato aperto, non potevo non proporre l’adattamento che mi sembra piú acconcio, cioè tòtemo.
A me tòtemo piace.
In ogni modo, sul cosa adattare suggerirei un approccio panlatino.
Inviato: mar, 27 mar 2007 0:36
di Marco1971
Sí, Fabbe, concordo con lei. Tuttavia bisogna anche tener conto del fatto che lingue come lo spagnolo, il portoghese e il francese sono, credo, intrinsecamente piú aperte a certe terminazioni che in italiano tradizionale non sarebbero ammissibili.
Felice di sapere che le garbi
tòtemo.

Inviato: mar, 27 mar 2007 0:49
di methao_donor
Freelancer ha scritto:Marco1971 ha scritto:...la pronuncia popolare toscana e del resto dell’Italia centro-meridionale, che non tollera uscite in consonante...
Da correggere come segue: ...
che decenni fa non tollerava uscite in consonante...
Non sono del tutto convinto di questa sua affermazione. A meno che non quantifichi quanti decenni intende.
Se è vero che oggi si tollera l'uscita in consontante, io posso dirle di conoscere molte persone (tra cui mio padre) che fanno sentire una -e finale.
Riconosco che si tratta solitamente di persone o di "non rinomata" cultura o di una certa età.
Del resto, parlo dalla trentina in su (e non mi sembra lecito dire che un trentenne è tanto vetusto da non essere preso in considerazione), e ancora vale per quei (pochi) giovani che non hanno frequentato scuole superiore.
In realtà, in effetti, direi che a livello
popolare la sua affermazione è valida solo per i giovani (effetto televisione o Rete? ).
Inviato: mar, 27 mar 2007 1:23
di Freelancer
Mi limito a questa osservazione di Bruno Migliorini fatta nel 1938:
...vermut s'è imparato, attraverso la scrittura, a pronunziare con la t finale, e vermutte suona paesano o strapaesano.
Per evitare di ripetere cose già dette, la rimando al filone sul terzo sistema fonologico, in cui si è parlato molto delle terminazioni consonantiche. Mi riprometto di riportare, non appena ne trovo il tempo, alcune illuminanti osservazioni in merito fatte da Gianfranco Folena già nel 1964.
Inviato: mar, 27 mar 2007 1:40
di Marco1971
Però bisogna anche ricordare – per chi non ha letto gli articoli – che il Migliorini considerava meteche le parole uscenti in consonante, o di serie B.
E passino pure alcune eccezioni. Quel che si combatte qui è l’abuso, e il compiacimento crescente per quei termini forestieri che entrano, senza filtro, anche nei dizionari.