«A seconda di» o «secondo»?

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
lorenzos
Interventi: 649
Iscritto in data: lun, 30 mar 2015 15:59

«A seconda di» o «secondo»?

Intervento di lorenzos »

Qual è l'opinione dei cruscanti al riguardo? Secondo me dipende solo dalla frase, tuttavia mi sembra che secondo abbia una connotazione più dotta:
- Deciderò se portare la torta a seconda di come mi viene.
- Puoi scegliere tra tanti modelli a seconda di / secondo quanto vuoi spendere.
- Il valore dei premi potrà variare secondo il numero dei partecipanti.
https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/secondo--a-seconda-di/47 ha scritto:«Possiamo dire e scrivere: "Bisogna regolarsi secondo le situazioni", oppure "Bisogna regolarsi a seconda delle situazioni"; "Deciderò secondo le circostanze" oppure "Deciderò a seconda delle circostanze". Un tempo i puristi consideravano più corretta la prima forma: oggi questa distinzione non vale più.»
https://www.treccani.it/enciclopedia/secondo-o-a-seconda-di_%28La-grammatica-italiana%29/ ha scritto:SECONDO O A SECONDA DI?
Entrambe le forme sono corrette per introdurre un complemento di ➔limitazione, ma sono soggette a restrizioni di significato.
• Con il valore di ‘in base a, in rapporto a’, si può usare sia secondo sia a seconda di
Privilegi attribuiti non secondo il merito (www.ilpost.it)
Paghiamoli a seconda del merito (www.ragionpolitica.it)
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: «A seconda di» o «secondo»?

Intervento di Marco1971 »

Sí, sono corrette entrambe, ma tra due forme esiste spesso una preferibilità, e chi afferma senza fonti che una cosa non vale piú oggi, la deve giustificare. Potrei qui riportare fior d’esempi ma mi sembra di averlo già fatto, quindi mi astengo. E ognuno è libero di esprimersi come vuole, ma se viene in questa piazza, si deve sempre confrontare con il miglior uso.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 5 ospiti