Bella domanda... scartiamo subito, direi, la facile proposta di "travestito" per il
cross-dresser e di travestitismo per l'attività specifica, perché in italiano hanno una precisa connotazione di vecchia data, che li lega alla sfera dell'identità di genere e a un modo di essere stabile, che caratterizza la persona. Per non parlare di tutto il portato sociopolitico, che va dalla critica morale che ha reso in passato il termine come negativo o dispregiativo, sino alle rivendicazioni di orgoglio da parte degli interessati, in un clima culturale che ha sdoganato l'essere come si è, indipendentemente dal giudizio degli altri. Insomma, ci si infila in un ginepraio, che comunque non ha nulla a che vedere col termine in esame.
A questo punto, trovare un termine che distingua questa attività, tutto sommato ludica e in un certo senso occasionale, dal travestitismo di cui sopra, senza ricorrere appunto al termine più ovvio - ma già, come detto, con altro significato - non è facile...
Faccio un esempio con un personaggio popolare del mondo dei manga, la Lady Oscar della versione italiana: non si può assolutamente definire col termine italiano "travestito" - e probabilmente se lo facessimo i cultori si imbufalirebbero non poco, mentre i genitori di allora correrebbero a bruciare pigne di albi, oggettini e costumi che avevano innocentemente acquistato ai pargoli ai tempi del successo televisivo...
Deve essere un termine che contenga in sé il concetto dell'indossare abiti ritenuti propri per il genere opposto, quindi maschio -> femmina e
femmina -> maschio, in completo o mescolando in contemporanea i due generi nello stesso insieme.
Mh... a parte l'analisi della questione, non riesco ad andare oltre... Avanti un altro!
