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«Regime change» (politica)
Inviato: mar, 01 mar 2022 23:44
di Ferdinand Bardamu
Per l’espressione usata in àmbito politico regime change il traducente piú semplice è il calco cambio di regime, ben rappresentato in Rete. Occorre tuttavia notare che la locuzione pare essere, almeno in taluni casi, un eufemismo per colpo di Stato (in ispecie quando l’auspicio di un cambio di regime viene da Paesi che quel cambio possono effettivamente indurlo): in un articolo della rivista di geopolitica Limes dell’8 febbraio 2012 si legge infatti «Giù la maschera: l’obiettivo è il ‹regime change› (italiano: colpo di Stato) a Teheran».
Re: «Regime change» (politica)
Inviato: sab, 14 giu 2025 0:18
di domna charola
…e allora lo si chiami "colpo di stato"!
Oggi in radio - in relazione ai fatti in Persia - era un continuo ripetere questo termine, in una maniera veramente fastidiosa, perché comunque è traducibilissimo. Così ho scoperto questo termine, e questa sera ho pure trovato che non è nuovo… basta, fine dello sfogo.
Mi sa che diventerà termine corrente nei prossimi giorni, al posto dei nostri miseri equivalenti.
Re: «Regime change» (politica)
Inviato: sab, 14 giu 2025 12:09
di brg
Il "cambio di regime" è un eufemismo per "colpo di stato". Personalmente l'uso degli eufemismi non mi piace, specialmente quando lo scopo di tale uso, come è in questo caso, è quello di offuscare il significato. A livello lessicale impiega la parola "cambio", che ha una connotazione neutra rispetto a "colpo" nel senso di "azione inaspettata e decisa", e "regime", che nel politichese moderno delle liberaldemocrazie ha un'accezione negativa. Come molto del lessico "tecnico" contemporaneo, "cambio di regime" significa poco e suggerisce tanto.
Chi usa "regime change" o "cambio di regime" non accetterà mai di usare "colpo di stato" o "golpe", per le suddette ragioni.
Re: «Regime change» (politica)
Inviato: sab, 14 giu 2025 22:47
di domna charola
…resta il fatto che è fastidioso da sentire. Molto fastidioso.