Oltre al nichelio già citato, è anche registrato l'adattamento toscano nìchele (o nìchelle), che, con solo /-l-/ anziché /-lj-/, ha la comodità di essere in maggior coerenza con vari derivati: nichelare, nichelatore, nichelatura, nicheloso, eccetera.nìchel (o nichèlio) s. m. [dallo sved. nickel, tratto dal ted. Kupfernickel (comp. di Kupfer «rame» e Nickel «genietto maligno», quasi a dire «folletto del rame», quindi «falso rame»), nome dato dai minatori alla niccolite (di colore spesso simile a quello del rame) dalla quale il nichel fu dapprima isolato]. – Elemento chimico, di simbolo Ni, numero atomico 28, peso atomico 58,69, presente in natura allo stato di composto in diversi minerali dai quali si estrae (millerite, niccolite, garnierite, pirrotite, ecc.), e, in tracce, negli organismi animali; è un metallo bianco, di aspetto simile all’argento, malleabile, duttile, ferromagnetico, resistente agli agenti atmosferici [...]
Trovo considerazioni simili nel Dizionario di esotismi (1939) di Antonio Jacono:
Níquel in spagnolo, portoghese, catalano; nikelo in esperanto.[...] Sono già dell'uso nostro le voci: «nichelino, nichelare, nichelatura»; e dunque diciamo Níchele, anche a preferenza di Nichelio che sta bene come termine di scienza (.... nella destra custodiscono le monete di nichele, nella sinistra quelle di rame, come in due ciotole. – OJETTI).