«Riestensione» semantica dei forestierismi
Inviato: sab, 12 mar 2022 12:44
Come sappiamo, quando una parola di una lingua viene usata in un'altra lingua, il suo significato spesso mostra delle differenze significative con quello originale: può essere più ampio, più ristretto, diverso.
Nel caso nostrano odierno degli anglicismi, per molti termini l'italiano tende a usare queste parole con un significato più ristretto, per esprimere solo una delle accezioni che appartengono al termine nella lingua d'origine. Lo vediamo per molti termini dell'informatica: mouse, che da noi significa solo il 'topo del computiere' ma non il 'topo animale'; bug che significa solo il 'baco informatico', non un 'insettino', 'microrganismo' o 'cimice (microspia)'; home che significa solo la 'pagina principale di un sito', non la '(propria) casa'; e moltissimi altri casi.
Una cosa che ho notato recentemente (per ora solo qua e là, raramente) è un uso dei forestierismi che, in contrasto con la precedente "restrizione" del significato rispetto alla lingua d'origine, tende a estendersi fino a riabbracciare l'intero spettro semantico originario.
Prendiamo per esempio bannare: deriva dall'inglese to ban 'bandire; proibire, vietare (in qualsiasi àmbito)', mentre il suo adattamento italiano, oggi, significa esclusivamente 'bandire da una comunità virtuale'. In quest'articolo di pochi giorni fa, invece, bannare viene riesteso a significare 'bandire, escludere' in generale, oltre la sfera delle reti sociali: «Paralimpiadi, bannati gli atleti russi e bielorussi», «La Commissione delle Paralimpiadi Invernali ha deciso di bannare gli atleti russi e bielorussi dai Giochi di Pechino».
Ciò è interessante, perché spesso i forestierismi sono giustificati (da chi li usa consapevolmente, o da chi descrive il fenomeno studiando la lingua in generale) con l'utilità di esprimere significati specifici, di individuare rapidamente sfumature che altrimenti sarebbero confuse con l'uso esclusivo dei termini nostrani, più ampi. Tuttavia, quest'utilità e specificità si perde nel momento in cui il termine si espande semanticamente fino a corrispondere praticamente a una parola italiana già in uso, e quindi la giustificazione del forestierismo non può più basarsi su ciò.
Avete notato altri casi del genere?
Nel caso nostrano odierno degli anglicismi, per molti termini l'italiano tende a usare queste parole con un significato più ristretto, per esprimere solo una delle accezioni che appartengono al termine nella lingua d'origine. Lo vediamo per molti termini dell'informatica: mouse, che da noi significa solo il 'topo del computiere' ma non il 'topo animale'; bug che significa solo il 'baco informatico', non un 'insettino', 'microrganismo' o 'cimice (microspia)'; home che significa solo la 'pagina principale di un sito', non la '(propria) casa'; e moltissimi altri casi.
Una cosa che ho notato recentemente (per ora solo qua e là, raramente) è un uso dei forestierismi che, in contrasto con la precedente "restrizione" del significato rispetto alla lingua d'origine, tende a estendersi fino a riabbracciare l'intero spettro semantico originario.
Prendiamo per esempio bannare: deriva dall'inglese to ban 'bandire; proibire, vietare (in qualsiasi àmbito)', mentre il suo adattamento italiano, oggi, significa esclusivamente 'bandire da una comunità virtuale'. In quest'articolo di pochi giorni fa, invece, bannare viene riesteso a significare 'bandire, escludere' in generale, oltre la sfera delle reti sociali: «Paralimpiadi, bannati gli atleti russi e bielorussi», «La Commissione delle Paralimpiadi Invernali ha deciso di bannare gli atleti russi e bielorussi dai Giochi di Pechino».
Ciò è interessante, perché spesso i forestierismi sono giustificati (da chi li usa consapevolmente, o da chi descrive il fenomeno studiando la lingua in generale) con l'utilità di esprimere significati specifici, di individuare rapidamente sfumature che altrimenti sarebbero confuse con l'uso esclusivo dei termini nostrani, più ampi. Tuttavia, quest'utilità e specificità si perde nel momento in cui il termine si espande semanticamente fino a corrispondere praticamente a una parola italiana già in uso, e quindi la giustificazione del forestierismo non può più basarsi su ciò.
Avete notato altri casi del genere?