«Diversamente da»

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Enzo
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«Diversamente da»

Intervento di Enzo »

Faccio questi due esempi:
  1. Mi comporto diversamente da lui.
  2. Diversamente da lui, io mi comporto bene.
Nel primo esempio, "diversamente" e "da lui" mi sembrano due sintagmi separati, tant'è che penso che si dovrebbe dire:
"Persona da cui mi comporto diversamente/da cui mi comporto in maniera diversa".

Nel secondo caso, mi pare che siano entrambi un unico sintagma, tant'è che si dovrebbe dire:
"persona, diversamente dalla quale, mi sono sempre comportato bene".

Lo stesso ragionamento penso che valga anche con espressioni come "similmente a" o "contrariamente a".

Non so vedo bene, ma magari l'intervento di qualcuno più esperto potrebbe far luce.

Grazie e buona serata.
Graffiacane
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Re: «Diversamente da»

Intervento di Graffiacane »

Buongiorno,
la Sua interpretazione mi trova concorde.
Avatara utente
Infarinato
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Re: «Diversamente da»

Intervento di Infarinato »

Se nel primo esempio da lui non dipendesse da diversamente, vorrebbe dire che dipende da mi comporto, e che è quindi possibile dire *mi comporto da lui (ovviamente non nel senso di «come lui» etc.). :?

In ogni caso io direi una persona diversamente dalla quale mi comporto, anzi non lo direi, ché è un modulo davvero pesante. ;)
Enzo
Interventi: 91
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Re: «Diversamente da»

Intervento di Enzo »

Assodato, quindi, che "diversamente da" nel secondo esempio (B) costituisca un unico costrutto preposizionale, invece per quanto riguarda la prima frase si può dire lo stesso?

Riprenderei come esempio una frase che ho usato per analizzare la prima frase (A), ovvero "persona da cui mi comporto in maniera diversa".
Anche qui si tratterebbe di un errore?
Dovrei forse dire "persona in maniera diversa dalla quale mi comporto"?

Ci tengo a precisare che quest'ultima frase mi pare corretta, in quanto il modificatore nomine "diverso" funge da modificatore del sintagma nominale "maniera", con tanto di complemento aggettivale introdotto dalla preposizione "da", ciononostante mi suona, a prescindere dalla sua correttezza grammaticale, su cui non posso ovviamente esprimermi, anche l'altra versione di questa frase ("persona da cui mi comporto in maniera diversa"), così come l'identico costrutto contenuto nella frase "A", che ho formulato pensando a "diversamente" e "da" come due elementi grammaticali separati, i quali non avrebbe costituito una preposizione unica, come avviene in B.

La ringrazio per il suo intervento. 😀
Enzo
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Re: «Diversamente da»

Intervento di Enzo »

Graffiacane ha scritto: gio, 17 mar 2022 9:49 Buongiorno,
la Sua interpretazione mi trova concorde.
La ringrazio, ma credo che vi siano ancora dei dubbi da districare, in merito alla questione.
Avatara utente
Infarinato
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Re: «Diversamente da»

Intervento di Infarinato »

Enzo ha scritto: ven, 18 mar 2022 2:17 Riprenderei come esempio una frase che ho usato per analizzare la prima frase (A), ovvero "persona da cui mi comporto in maniera diversa".
Anche qui si tratterebbe di un errore?
Dovrei forse dire "persona in maniera diversa dalla quale mi comporto"?
Eventuali restrizioni sulle modalità di relativizzazione sono una condizione sufficiente per stabilire particolari gerarchie sintagmatiche, non necessaria;)
Enzo
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Re: «Diversamente da»

Intervento di Enzo »

Infarinato ha scritto: ven, 18 mar 2022 10:45 Eventuali restrizioni sulle modalità di relativizzazione sono una condizione sufficiente per stabilire particolari gerarchie sintagmatiche, non necessaria;)
Mi perdoni, ma non capisco cosa stia confermando o meno con la sua risposta.
La mia domanda era se le seguenti frasi potessero definirsi corrette:
  1. Persona da cui mi comporto in maniera diversa.
  2. Persona in modo diverso dalla quale mi comporto.
  3. Persona da cui mi comporto diversamente.
  4. Persona diversamente dalla quale mi comporto.

La mia considerazione in merito era che la D era corretta in quanto la preposizione "da" costituiva il modificatore aggettivale del modificatore nominale di "modo", ossia l'aggettivo "diverso".

I dubbi restavano poi sulla C, sulla E e sulla F.
In particolare il dubbio è tra E e F, visto che nella penultima il "diversamente" sarebbe visto (da parte mia) come avverbio separato rispetto alla  preposizione "da", mentre nell'ultima sarebbe una sorta di preposizione impropria andando a creare un tutt'uno, proprio, come avviene nella frase B, una delle due frasi postate, in cui mi è parso di ravvisare una differenza rispetto alla frase A a livello di utilizzo, ossia da una parte (A) come avverbio con preposizione aggiuntiva e dall'altra (B) come locuzione preposizionale unica.

Chiedo venia per la mia pesantezza e logorroicità, ma vorrei avere un'idea chiara.
La ringrazio per la disponibilità e buona serata. 😀
Avatara utente
Infarinato
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Re: «Diversamente da»

Intervento di Infarinato »

Enzo ha scritto: ven, 18 mar 2022 22:07 [N]on capisco cosa stia confermando o meno con la sua risposta.
Non stavo confermando alcunché: volevo dire esattamente ciò che ho detto riguardo all’affermazione ivi citata. ;)

Chiarisco con un ulteriore esempio: quando, nel relativizzare, non posso separare gli elementi di un sintagma complesso, ciò significa che il sintagma incassato è parte integrante del sintagma di cui è il modificatore. Per rimanere in tema, pensiamo ai sintagmi introdotti dalla locuzione prepositiva a differenza di:
    1. A differenza di Carlo, non sono bravo in matematica.
    2. Carlo, a differenza del quale non sono bravo in matematica…
    3. *Carlo, del quale non sono bravo in matematica a differenza
(condizione sufficiente). Tuttavia, il fatto che, nel relativizzare, possa spostare il sintagma incassato non implica che quest’ultimo non dipenda dal sintagma di cui è effettivamente un modificatore.

Tornando al nostro caso, a parte l’identità semantica tra a differenza di e diversamente da (che pur ci dovrebbe dire qualcosa), cosa vuol dire che «diversamente sarebbe […] avverbio separato rispetto alla preposizione da»? :shock: E da cosa mai dipenderebbe da, allora?

Venendo infine alla sua domanda, D e F sono teoricamente ineccepibili, ma molto pesanti, C ed E molto marginali se non proprio agrammaticali. Trovo, però, tutt’e quattro le frasi piuttosto marginali. Provi a sostituire uguale a a diverso/a da in C e D: l’agrammaticalità di C risulta súbito evidente, mentre la D, seppure corretta, rimane, a mio avviso, marginale.
Enzo
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Re: «Diversamente da»

Intervento di Enzo »

Infarinato ha scritto: dom, 20 mar 2022 19:17 Tornando al nostro caso, a parte l’identità semantica tra a differenza di e diversamente da (che pur ci dovrebbe dire qualcosa), cosa vuol dire che «diversamente sarebbe […] avverbio separato rispetto alla preposizione da»? :shock: E da cosa mai dipenderebbe da, allora?

Venendo infine alla sua domanda, D e F sono teoricamente ineccepibili, ma molto pesanti, C ed E molto marginali se non proprio agrammaticali. Trovo, però, tutt’e quattro le frasi piuttosto marginali. Provi a sostituire uguale a a diverso/a da in C e D: l’agrammaticalità di C risulta súbito evidente, mentre la D, seppure corretta, rimane, a mio avviso, marginale.
È probabile, anzi evidente che mi sia espresso male.
Quando dicevo che "diversamente" e "da" erano separati, intendevo dire che non li vedevo come un unico sintagma in quel tipo di frasi, come, al contrario, lo era nella frase A e con la locuzione preposizionale a differenza di.
Insomma, non mi sembrava che in quel caso assolvesse la funzione preposizionale, quindi non che l'uno non dipendesse dall'altro, ad esempio:
Mario è una persona da cui/dalla quale mi ritengo diverso.
In quest'ultima frase c'è, chiaramente, connessione tra aggettivo e preposizione, ma sono sintagmi scissi(no?), cioè uno aggettivale e uno preposizionale, quindi è per questo che all'interno di una frase relativa occupano posizioni differenti, anche perché non si dice di certo:
Mario è una persona diverso dalla quale mi ritengo.

Per rendere meglio l'idea di quello che dico, e su cui non voglio avere ragione poiché chiedo perché non so, potremmo prendere come esempio la locuzione preposizionale rispetto a:
  1. Persona rispetto alla quale mi comporto in maniera diversa.
  2. Persona in modo diverso rispetto alla quale mi comporto.
  3. Persona rispetto alla quale mi comporto diversamente.
  4. Persona diversamente rispetto alla quale mi comporto.
Nella prima e nella terza avremmo una locuzione preposizionale (rispetto a) e un complemento di modo introdotto da "in modo diverso" o dall'avverbio "diversamente", poi, nella seconda avremmo la locuzione preposizionale rispetto a che proprio come nell'esempio "D" (con da) funge da modificatore aggettivale del modificatore del sintagma nominale "modo", infine ci sarebbe la quarta che a mio avviso è errata, in quanto "diversamente" può, al massimo, assolvere la funzione di locuzione preposizionale con da, mentre qui, invece, come si evince dall esempio 1 e 3, saremmo di fronte a due sintagmi connessi, ma distinti, ovvero, come già detto, un sintagma preposizionale e un complemento di modo introdotto da un sintagma avverbiale.

Era questo che intendevo, magari avrei dovuto pensarci prima e sintetizzare il tutto nel mio precedente intervento, onde evitare la moltitudine di esempi troppo caotica.

La ringrazio e le auguro buona serata e buon inizio di settimana.
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