Oggi ho scoperto l'esistenza di questa parola. Dal
Treccani (sottolineatura mia):
chaparral ‹čaparràl› s. m., spagn. [der. di chaparro, nome delle querce a foglie persistenti], usato in ital. come s. m. e agg. (talora con pron. ingl. ‹šä′përal o čä′përäl›). – Nome usato originariamente in California per indicare una boscaglia xerofila, e col quale si qualificano in ecologia i biomi tipici delle regioni temperate in cui si hanno abbondanti precipitazioni primaverili ed estati secche, con vegetazione costituita da arbusti e alberi a foglie spesse, coprenti vaste estensioni nell’America Centrale e in Australia, e di cui è esempio anche la nostra macchia mediterranea. Talvolta anche italianizzato in caparrale.
caparrale agg. e s. m. – In ecologia, adattamento fonetico e grafico di chaparral.
Mi lascia perplesso l'adattamento dello spagnolo
cha- /ʧa-/ in
ca- /ka-/. Qualcuno ha idea del perché? L'unica ipotesi che mi viene in mente è un adattamento basato esclusivamente sulla grafia, come fosse il gruppo
ch greco-latino (es.
charisma >
carisma,
charta >
carta, ecc.): è possibile?