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«Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: lun, 11 apr 2022 10:08
di Utente cancellato 2208
Salve. Avrei alcune domande da porvi sull'uso del congiuntivo sia presente che passato.

Nella nostra lingua quando la principale è al presente indicativo posso usare il congiuntivo presente oltre al condizionale presente? Se sì, quali sfumature di significato comportano entrambe le scelte? In una frase del tipo Ho paura che perda/perderebbe andrebbe bene il congiuntivo presente?

Dato che l'Italiano manca del congiuntivo futuro, a differenza del portoghese, posso usare il congiuntivo passato per introdurre posteriorità? Frasi come Qualora avessi problemi, ti telefonerò sono corrette nella nostra grammatica?

Re: «Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: mar, 12 apr 2022 7:54
di Graffiacane
Buongiorno,
può dare un'occhiata qui: http://dico.unime.it/otrs/public.pl?Act ... NjE%3D%0A;.

Re: «Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: mar, 12 apr 2022 10:40
di lorenzos
Ci vorrebbe un po' di contesto:
  • In quella confusione ho paura che lo perda;
  • Se lo contestano ho paura che perda la pazienza (alterrnativo al più formale Se lo contestassero temo che perderebbe la pazienza).
A voler proprio trovare una differente sfumature di significato, forse il condizionale renderebbe l'ipotesi un po' più reale.
Teodulfo ha scritto: lun, 11 apr 2022 10:08 [P]osso usare il congiuntivo passato per introdurre posteriorità? Frasi come Qualora avessi problemi, ti telefonerò sono corrette nella nostra grammatica?
Mi scusi, perché no?
  • Qualora non ci fossi, parlane con Bruno.
  • Qualora non avessi impegni, ci potremmo vedere domani.
  • Qualora mi sbagliassi, qualcuno mi correggerà.
(ma sembra che ad uscire dai canoni della lingua scritta sorvegliata sia il futuro).

Re: «Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: mer, 13 apr 2022 13:09
di Utente cancellato 2208
lorenzos ha scritto: mar, 12 apr 2022 10:40
Teodulfo ha scritto: lun, 11 apr 2022 10:08 [P]osso usare il congiuntivo passato per introdurre posteriorità? Frasi come Qualora avessi problemi, ti telefonerò sono corrette nella nostra grammatica?
Mi scusi, perché no?
  • Qualora non ci fossi, parlane con Bruno.
  • Qualora non avessi impegni, ci potremmo vedere domani.
  • Qualora mi sbagliassi, qualcuno mi correggerà.
(ma sembra che ad uscire dai canoni della lingua scritta sorvegliata sia il futuro).
Quindi non sarebbero sbagliate frasi col congiuntivo imperfetto nella protasi e il futuro semplice nell'apodosi?
Facendo un confronto col Portoghese, che dispone del congiuntivo futuro, in Italiano viene spesso adoperata la forma perifrastica congiuntivo imperfetto + infinito per indicare la posteriorità. O sbaglio?

Re: «Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: mer, 13 apr 2022 22:43
di lorenzos
Teodulfo ha scritto: mer, 13 apr 2022 13:09 Quindi non sarebbero sbagliate frasi col congiuntivo imperfetto nella protasi e il futuro semplice nell'apodosi?
Gentile Teodulfo, io direi di no, ma è solo il mio personalissimo parere:
  • Se io non ci fossi, ti pagherà Alberto.
  • Se tu non potessi, chiederò a Bruno.
  • Se mi invitassero, dirò che non posso.
In attesa che eventualmente si pronuncino gli esperti, può leggere questo:
le frasi da lei proposte con il congiuntivo imperfetto nella protasi e l'indicativo presente o futuro nell'apodosi ("Qualora volesse, può scegliere il libro che preferisce" e "Se non ci fossero le condizioni, lascerò perdere"), lungi dall'essere errate, veicolano una sfumatura di certezza che le rende più dirette e adatte a contesti informali.
Ma a me sembra che siano accettabili anche in contesti formali:
  • Se entro sette giorni la mia Cliente non ricevesse una risposta affermartiva, non mancherà di adire le vie legali.
  • Se confermasse il suo diniego, si paleserà che a nulla valgono neppure le reiterate segnalazioni e proteste di tutti i residenti.
Teodulfo ha scritto: mer, 13 apr 2022 13:09 Facendo un confronto col Portoghese, che dispone del congiuntivo futuro, in Italiano viene spesso adoperata la forma perifrastica congiuntivo imperfetto + infinito per indicare la posteriorità. O sbaglio?
Mi scuso ma non comprendo la domanda, mancanza mia; intende "se partissi domani = se dovessi/potessi/volessi partire"? Può cortesemente fare qualche esempio? Grazie.

Re: «Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: gio, 14 apr 2022 10:00
di Utente cancellato 2208
lorenzos ha scritto: mer, 13 apr 2022 22:43 Mi scuso ma non comprendo la domanda, mancanza mia; intende "se partissi domani = se dovessi/potessi/volessi partire"? Può cortesemente fare qualche esempio? Grazie.
Intendevo dire che frasi del tipo "Se dovessi diventare ricco, comprerei/comprerò un maniero in Valle d'Aosta" sono equivalenti a "Se divenissi ricco, comprerei/comprerò un castello"? Se poi non si capisce dal contesto si può ricorrere ad avverbi temporali: "Se un giorno dovessi diventare smettere di lavorare, me ne andrò/andrei in giro per il mondo". Il mio dubbio concerne principalmente se vi siano sfumature di significato tra "diventassi" e "dovessi diventare" nell'apodosi nella protasi, e se usare il condizionale o il futuro semplice in protasi apodosi comporti pure sfumature di significato.

Re: «Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: ven, 15 apr 2022 13:48
di Graffiacane
Io non ravviso differenze significative tra diventassi e dovessi diventare.
Per quanto concerne la scelta fra condizionale e futuro (credo che Lei si riferisse in realtà all'apodosi), per andare sul sicuro mi regolerei cosí:
Se diventerò ricco, comprerò […];
Se diventassi ricco, comprerei […].

Re: «Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: ven, 15 apr 2022 17:47
di lorenzos
Teodulfo ha scritto: gio, 14 apr 2022 10:00 [S]e vi siano sfumature di significato tra "diventassi" e "dovessi diventare"…
Mi parrebbe di no:
  • Se arrivasse, gli parlerei io.
  • Se dovesse arrivare, gli parlerò io.
Con il modale, l'eventualità mi pare un po' più sbiadita ma molto dipende dal contesto e dal verbo:
  • Se tu ti trasferissi, ci spiacerebbe molto.
Dicendo Se tu ti dovessi trasferire sussisterebbe il dubbio che dovere venga usato in senso proprio, come soggezione ad una necessità.
Teodulfo ha scritto: gio, 14 apr 2022 10:00 [S]e usare il condizionale o il futuro semplice in protasi comporti pure sfumature di significato.
Il citato Fabio Ruggiano attribuisce a quest'ultimo (assieme al presente indicativo) "una sfumatura di certezza" che li rende più diretti e adatti a contesti informali.
  • (Vorrà dire che) Se ti dovessi trovare al verde, i soldi te li darò io.
  • Se ti dovesse servire, avrai il mio aiuto.
  • Se sbagliassi un'altra volta, quelli mi mandano a fare fotocopie.

Re: «Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: ven, 15 apr 2022 18:44
di Utente cancellato 2208
Teodulfo ha scritto: gio, 14 apr 2022 10:00 Il mio dubbio concerne principalmente se vi siano sfumature di significato tra "diventassi" e "dovessi diventare" nell'apodosi, e se usare il condizionale o il futuro semplice in protasi comporti pure sfumature di significato.
Solo ora noto il mio errore madornale nel confondere protasi con apodosi, chiedo scusa se ho maltrattato la grammatica.

Re: «Ho paura che perda/perderebbe» e «Qualora avessi problemi, ti telefonerò»

Inviato: ven, 15 apr 2022 18:49
di Utente cancellato 2208
lorenzos ha scritto: ven, 15 apr 2022 17:47 Il citato Fabio Ruggiano attribuisce a quest'ultimo (assieme al presente indicativo) "una sfumatura di certezza" che li rende più diretti e adatti a contesti informali.
  • (Vorrà dire che) Se ti dovessi trovare al verde, i soldi te li darò io.
  • Se ti dovesse servire, avrai il mio aiuto.
  • Se sbagliassi un'altra volta, quelli mi mandano a fare fotocopie.
Infatti pure per me l'uso del modale mi desta meno certezza nella frase, tuttavia io adopero entrambe le forme senza troppa differenziazione di significato.