Demotici ambigui

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Fausto Raso
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Demotici ambigui

Intervento di Fausto Raso »

Il demotico gianese indica sia l'abitante di Giano dell'Umbria (PG) sia quello di Giano Vetusto (CE). Come facciamo a disambiguare? Come facciamo, insomma, senza un contesto, a sapere ─ quando si parla ─ di quale gianese si tratta? Sembra che il comune campano abbia assunto la specificazione Vetusto (antico) nel 1863, dopo l'unità d'Italia, per distinguerlo dal comune umbro; il demotico gianese, però, è rimasto per ambe (sic!) le località. Proponiamo, quindi, agli addetti alla coniazione degli etnici, di lasciare il demotico gianese per l'abitante della località umbra e (ri)denominare "gianvetustano" l'abitante del paese campano. Il toponimo di quest'ultimo sembra derivi da un tempio dedicato a Giano.

***
Il nostro Paese ha due comuni "omonimi", San Casciano dei Bagni (SI) e San Casciano in Val di Pesa (FI) i cui abitanti si chiamano "sancascianesi". Come facciamo a sapere, senza un contesto, quando sentiamo parlare di sancascianesi se si allude agli abitanti del comune senese o di quello fiorentino? Secondo chi scrive il "dilemma" è risolvibile lasciando il demotico "sancascianese" all'abitante del comune in provincia di Siena e (ri)denominando "sancasciapesano" il cittadino del comune fiorentino.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
brg
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Re: Demotici ambigui

Intervento di brg »

Codesto è un problema (?) vecchio quanto l'unità d'Italia. I casi di omonimia tra i toponimi italiani sono talmente diffusi, che l'amministrazione del neonato regno unitario spinse i comuni ad adottare denominazioni uniche a forza di circolari ministeriali. Così molte città e molti paesi assunsero nomi "artificiali", quali appunto Giano dell'Umbria o Giano Vetusto, entrambe solamente Giano prima d'allora. Alcuni di quei nomi, abbastanza fortunatamente, sono stati abbandonati, per cui "Prato in Toscana" è tornato ad assere semplicemente "Prato".

Ora torniamo al problema posto.
Un montecatinese è un abitante di Montecatini Terme, Montecatini Alto o Montecatini Val di Cecina? Un nocerino viene da Nocera Umbra o Nocera Inferiore? Un pratese? Un campese? Un ponzanese? Un castiglionese? Un pievarino? Un massese? Per non parlare degli anversani...
Ma poi, la domanda vera è: come si fa a convincere un abitante di Serravalle (Pistoiese) a farsi chiamare serravalpistoiese, perché sennò si confonde con i serravallangaroli di Serravalle (Langhe) o con i serravallesi di Serravalle (di Chienti)? Trovo difficile poter imporre così un nome ad una comunità. Se la necessità non emerge dalle comunità stesse, mi pare un cimento ben poco utile, questo.
Fausto Raso
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Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Re: Demotici ambigui

Intervento di Fausto Raso »

Sempre a proposito di alcuni demotici

I "margherensi"
Un lettore scrive alla rubrica "Domande e risposte" del sito Treccani:
Cortesemente, se possibile e sensato, il sottoscritto chiede alla redazione Treccani di inserire nell'illustre vocabolario la parola Margherini come sinonimo di abitanti del comune di Marghera essendo l'unica definizione in uso consolidata nel tempo da noi abitanti al posto della corretta Margherotti. Vi saremo tutti grati se riconosceste pubblicamente la nostra autodefinizione di Margherini.
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Tralascio la risposta della Treccani ed esprimo un mio parere. "Margherini", per assonanza, mi richiama alla mente un prodotto alimentare. "Margherotti", denominazione ufficiale degli abitanti, ha il suffisso "-otto" che, pur essendo adoperato per la formazione di alcuni demotici, ha una certa connotazione spregiativa o scherzosa. Chiamiamoli, dunque, "margherensi".
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