Ecco, vede? Un'altra –probabile– differenza generazionale.
Nel mio caso, fino a poco fa avrei detto che il termine
guazzo mi ricordava una qualche tecnica pittorica (non un tipo di colore), mentre il francese
gouache corrispondeva ai normali
colori a tempera. Questo perché, fin da piccolo, ho sempre trovato la scritta
gouache come equivalente di
tempera sulle scatole dei colori come
questa.
E, in realtà, forse non mi sarei sbagliato di tanto: se ho capito bene, infatti, ci sono due possibili interpretazioni: la prima, quella storicamente e artisticamente corretta, è quella del Treccani, secondo cui il
guazzo è un particolare tipo di tempera, "appesantita" con un legante e a base di gomma, in particolare
gomma arabica.
Dal punto di vista pratico, però, quello dell'artista o dello studente che compera i tubetti dei colori,
gouache e
tempera sono la stessa cosa, nel senso che oggi le tempere non sono piú a base d'uovo come nell'antichità, ma si sono unificate, nella composizione come nella denominazione, ai guazzi.
Se guardiamo un sito specializzato come
questo, vedremo che, dopo la spiegazione "storica", i termini
gouache, guazzo e
tempera sono usati in modo quasi intercambiabile, e si riferiscono sempre allo stesso prodotto, differenziato soltanto in base alla
qualità.
