«Survivalismo»

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Moderatore: Cruscanti

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G.B.
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«Survivalismo»

Intervento di G.B. »

Wikipedia ha scritto: Il survivalismo è un movimento di persone o gruppi (chiamati survivalisti o prepper) che si preparano attivamente per le emergenze, future o eventuali, comprese possibili interruzioni o profondi mutamenti dell'ordine sociale o politico, su scale che vanno dal locale a quella internazionale.
Forse non c'è bisogno di questo anglicismo. Una lieve risemantizzazione di catastrofismo (2.) potrebbe bastare. Che ne dite?
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G. M.
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Re: «Survivalismo»

Intervento di G. M. »

Facendo una rapida ricognizione nelle lingue sorelle, troviamo anche da loro l'adattamento, ma anche qualche soluzione alternativa: spagnolo preparacionismo, portoghese sobrevivencialismo.

Si potrebbe fare un facile calco, sopravvivismo (direttamente dal verbo, più rapido di cose tipo sopravvivenzismo, sopravvissutismo). Mi sembra una possibilità tanto banale che mi stupisce non trovarne attestazioni in Rete. Solo un sopravvivista in un fòro a tema e un sopravvivisti qui.
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G.B.
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Re: «Survivalismo»

Intervento di G.B. »

Grazie.
Anche se chiamerei «calco» *sopravvivenzismo (= ingl. survival «sopravvivenza» + -ism, -ist). *Sopravvivismo è una neoformazione; che forse preferisce in quanto meno impacciata di *sopravvivenzismo, ma mi pare poco regolare (non cosí il famoso abbúio del Castellani —se ce l'ha in mente— derivato a suffisso zero di abbuiare).
G.B.
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Infarinato
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Re: «Survivalismo»

Intervento di Infarinato »

Francamente, io seguirei l’esempio spagnolo o quello portoghese, quindi preparazionismo o sopravvivenzialismo (sulla scia di provvidenza provvidenziale).
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Carnby
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Re: «Survivalismo»

Intervento di Carnby »

Se usciamo un attimo dal purismo fine a sé stesso, nonostante la derivazione sfacciatamente inglese, si può apprezzare il fatto che è fonotatticamente italiana.
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G. M.
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Re: «Survivalismo»

Intervento di G. M. »

G.B. ha scritto: dom, 01 mag 2022 19:18 [...] chiamerei «calco» *sopravvivenzismo [...]
Sì, chiaramente ha ragione, diciamo che il mio era un "calco imperfetto". :wink:
Infarinato ha scritto: dom, 01 mag 2022 19:35 Francamente, io seguirei l’esempio spagnolo o quello portoghese [...]
G.B. ha scritto: dom, 01 mag 2022 19:18 Sopravvivismo [...] mi pare poco regolare [...]
Per il fatto di unire -ismo direttamente a una radice verbale, presumo. Anche a me faceva una vaga impressione di stranezza, ma allo stesso tempo pensavo che -ismo si unisce un po' a tutto (penso a una "stramberia" come menefreghismo), quindi perché non a un verbo?

Infatti, è vero che di unioni di -ismo direttamente con radici verbali ce ne sono relativamente poche, ma in numeri assoluti non sono pochissime, e alcune di queste non sono parole né "difficili" né obsolete: «attendismo, continuismo, (in)determinismo, dirigismo, entrismo, illuminismo, trasformismo [...]» (Maria Grossman et al., La formazione delle parole in italiano, De Gruyter, Tubinga 2004, p. 259). Con -ista si ricordano «apprendista, attendista, convertista "chi converte le azioni in titoli", dirigista, draghista "addetto a scavi subacquei o su terreni asciutti, dragatore", trasformista» (ivi, p. 206). Considerati questi termini, sopravvivista e sopravvivismo non mi paiono più tanto strani.

Naturalmente la mia principale ragione per fare queste proposte, rispetto a quelle d'Infarinato, è la lunghezza minore.
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G.B.
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Re: «Survivalismo»

Intervento di G.B. »

G. M. ha scritto: lun, 02 mag 2022 10:02 Infatti, è vero che di unioni di -ismo direttamente con radici verbali ce ne sono relativamente poche, ma in numeri assoluti non sono pochissime, e alcune di queste non sono parole né "difficili" né obsolete: «attendismo, continuismo, (in)determinismo, dirigismo, entrismo, illuminismo, trasformismo [...]» (Maria Grossman et al., La formazione delle parole in italiano, De Gruyter, Tubinga 2004, p. 259). Con -ista si ricordano «apprendista, attendista, convertista "chi converte le azioni in titoli", dirigista, draghista "addetto a scavi subacquei o su terreni asciutti, dragatore", trasformista» (ivi, p. 206). Considerati questi termini, sopravvivista e sopravvivismo non mi paiono più tanto strani.

Naturalmente la mia principale ragione per fare queste proposte, rispetto a quelle d'Infarinato, è la lunghezza minore.
Grazie del riferimento. Non posso esimermi dal notare, tuttavia, che alcune delle parole che gli Autori hanno voluto portare in esempio o sono interpretabili come derivati da aggettivi e da nomi (continuismo, draghista), oppure sono foggiati su modelli francesi (attendismo/attentisme, dirigismo/dirigisme, [nel sign. biologico] trasformismo/trasformisme) e tedeschi (determinismo/Determinismus, indeterminismo/Indeterminismus); a entrismo, illuminismo vanno poi confrontati fr. entrisme e ted. Aufklärung. Insomma, non proprio un meccanismo di formazione nostrano/spontaneo... :?

Tra l'altro (curiosità) la parola sembra procurare un certo fastidio anche ai francesi, che vi hanno dedicato un filone appropriato nel fòro analogo a questo:
Leclerc92 ha scritto: Comme à chaque fois qu'un nouveau concept arrive, la même question se pose : doit-on lui donner un nom entièrement nouveau dans notre langue (comme survivalisme) ou donner une nouvelle acception à un mot existant, plus ou moins connu (comme su[r]visme, survivisme ou survivantisme) ?
Col mio primo intervento proponevo di seguire la seconda strada. Ma mi accorgo che catastrofista ha alcuni punti deboli: (1) non è necessariamente uno che si prepara al disastro (ma chi si prepara al disastro si può tranquillamente definire catastrofista); (2) è forse percepito come termine negativo (ma non saprei: non vi siete espressi 🤷🏻‍♂️).

I vantaggi sono invece molteplici: (1) è parola già presente nei dizionari (venendo dunque incontro a quel sentimento di «pudicizia linguistica» che è fin troppo autorevole in Italia quando si tratta di neoformazioni); (2: per puristi «di vecchio stampo») è tutto greco; (3) è piuttosto chiaro ai profani.
G.B.
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G. M.
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Re: «Survivalismo»

Intervento di G. M. »

Catastrofismo per me evoca un valore soprattutto psicologico, e lo definirei come un "grandioso pessimismo", che mi fa pensare ad abbattimento e rassegnazione; di contro, chi immagina di poter sopravvivere a grandi catastrofi materiali (oggi è tornato di moda l'olocausto nucleare, che è un ottimo esempio) e si prepara attivamente e concretamente per l'eventualità, mi dà l'idea di essere il contrario, sul piano psicologico: magari è più preoccupato della media per la possibilità di una catastrofe, ma non è affatto rassegnato e anzi è pronto ad affrontare concretamente anche il più terribile degli scenari.
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Re: «Survivalismo»

Intervento di G.B. »

Grazie del riscontro. Insomma, questo catastrofista sembra proprio non poter connotare un atteggiamento... previdente. Ecco, previdente è già qualcosa che può riguardarci. Non connòta l'idea d'un futuro iperbolicamente catastrofico, ma copre appieno l'accezione di «preparazione attiva».
Ecco la definizione del Treccani:
Il Vocabolario Treccani ha scritto: Di persona che, prevedendo ciò che potrà accadere in seguito, e spec. il verificarsi di una situazione sfavorevole o di bisogno o di pericolo, provvede in tempo a rifornirsi dell’occorrente o a munirsi delle difese opportune per non subire danno, sia come modo di agire costante, sia come fatto occasionale.
Un survivalista sceglie uno stile di vita tutto improntato alla «previdenza», una previdenza che segue da previsioni catastrofiche, appunto: e quindi il suo è un modo di agire costante. Ma se dico i previdenti non persauderà: troppo «normale», non dice niente; survivalista è un giochino che ci piace, viene dall'estero e quindi ce ne fidiamo. Copiarlo sarebbe come contraffarlo, sostituirlo come lesinare da spilorci sul nostro.

D'altra parte tanti affanni non si pongono, se abbiamo già —pensate un po'— survival nel nostro dizionario. :cry:
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marcocurreli
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Re: «Survivalismo»

Intervento di marcocurreli »

G.B. ha scritto: mar, 03 mag 2022 9:59 Ecco, previdente è già qualcosa che può riguardarci. Non connòta l'idea d'un futuro iperbolicamente catastrofico, ma copre appieno l'accezione di «preparazione attiva».
Lo stavo per dire. Previdente basta e avanza.
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Re: «Survivalismo»

Intervento di domna charola »

marcocurreli ha scritto: mer, 04 mag 2022 19:20 Previdente basta e avanza.
Dipende dal contesto. Se si parla - cioè, se esiste veramente - di un movimento vero e proprio, cioè di un gruppo sia pure informale di persone che vive e si comporta preparandosi ad affrontare condizioni estreme di sopravvivenza, cioè in previsione di vere e proprie catastrofi quali una guerra o un terremoto - e non semplicemente un'escursione in condizioni difficili in cui giocare a filtrare l'acqua di pozza e accendere il fuoco con l'acciarino - allora di questi si potrà anche dire che assumono un comportamento "previdente", ma resta il punto del definire il gruppo in sé o più genericamente l'attività, che nel caso comporterebbe azioni e allenamenti non comuni e non diffusi fra tutte le persone genericamente previdenti.

Insomma, qualsiasi casalinga è "previdente" quando acquista due bottiglie di olio in offerta, perché "nel caso lo finisco, non devo uscire di corsa", ma quello che due mesi fa all'inizio della guerra ucraina ha stipato la cantina di bottiglie d'acqua, al confronto cos'è? iper-previdente?...

In effetti si tratta di motivazioni radicalmente diverse: il previdente normale opera cercando di coprirsi le spalle verso piccoli generici problemi quotidiani, che normalmente si verificano e che possono essere prevenuti con comportamenti altrettanto normali.
Il "survivalista" è una persona invece che si allena, organizza e prepara per affrontare un'ipotetica catastrofe di portata per lo meno continentale, e che probabilmente non avverrà, o per lo meno si spera che non sia così (intanto, probabilmente, trarrà piacere o soddisfazione personale dal pensiero di quanto è più bravo/prestante degli altri, e che "a lui non la si fa, è preparato a tutto").
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Survivalismo»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Come già detto dall’Infarinato, la soluzione migliore è preparazionismo, parola che sembra essere in uso, come sinonimo pienamente italiano, anche presso gli stessi appassionati del tema. Per esempio:

Che cos'è il preparazionismo o il survivalismo? Chi sono i preparatori? Per cosa sono preparati? Qual è il movimento preparatorio? Chi e come sono i preparatori? Origine del movimento Preparazionista, survivalista o survivalista [sic] (FONTE)

Qui abbiamo tutta la possibile varietà di sostantivi e aggettivi legati all’argomento: preparazionismo, preparare, preparatore (che rende prepper), preparatorio. In Rete c’è pure un esempio giornalistico:

In Spagna, uno dei paesi più colpiti dalla pandemia, il survivalismo, o preparazionismo, si diffonde a macchia d'olio. (FONTE)

Non ci sono molte altre occorrenze della parola italiana, a dire il vero. :?
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Re: «Survivalismo»

Intervento di G.B. »

Ferdinand Bardamu ha scritto: gio, 05 mag 2022 17:23 Come già detto dall’Infarinato, la soluzione migliore è preparazionismo, parola che sembra essere in uso, come sinonimo pienamente italiano, anche presso gli stessi appassionati del tema. Per esempio:

Che cos'è il preparazionismo o il survivalismo? Chi sono i preparatori? Per cosa sono preparati? Qual è il movimento preparatorio? Chi e come sono i preparatori? Origine del movimento Preparazionista, survivalista o survivalista [sic] (FONTE)

Qui abbiamo tutta la possibile varietà di sostantivi e aggettivi legati all’argomento: preparazionismo, preparare, preparatore (che rende prepper), preparatorio. In Rete c’è pure un esempio giornalistico:

In Spagna, uno dei paesi più colpiti dalla pandemia, il survivalismo, o preparazionismo, si diffonde a macchia d'olio. (FONTE)

Non ci sono molte altre occorrenze della parola italiana, a dire il vero. :?
Mi scusi, ma Infarinato non ha detto che preparazionismo è la soluzione migliore...
Ma, prescindendo da questo, non capisco perché mai preparatore! che fa pensare a «uno che prepara», piuttosto che a «uno che si prepara» (l'ingl. prepper non ha invece di questi problemi). Si dirà, se mai, *preparazionista.
Leggo solo ora, dopo aver cercato su Google, che preparazionismo è lemmatizzato dal Battaglia (prima colonna) con un esempio del Marinetti, suo probabile coniatore:
Preparazionismo, sm. Letter. Tendenza a prepararsi e a organizzarsi in modo eccessivamente meticoloso, con zelo talvolta ossessivo.
Marinetti, 2-I-333: La lentezza, il prepararsi quotidianamente ad una gioia lontana poco sicura che involontariamente l'immaginazione butterà poi al di là della morte in paradiso, questo paziente preparazionismo cattolico misticoide è molto simile al preparazionismo militare tedesco che è crollato ora —fortunatamente— in una grande sconfitta.
G.B.
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Survivalismo»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

G.B. ha scritto: gio, 05 mag 2022 19:41Mi scusi, ma Infarinato non ha detto che preparazionismo è la soluzione migliore...
A me pare proprio di sí, invece. Concordo con lui nel seguire gli esempi spagnolo e portoghese, creando (anzi, adottando) preparazionismo o sopravvivenzialismo. Entrambi hanno qualche sparuta occorrenza in Rete; per sopravvivenzialismo la proliferazione di risultati che si nota sgugolando è dovuta alla diffusione di un solo articolo in piú siti.
G.B. ha scritto: gio, 05 mag 2022 19:41Ma, prescindendo da questo, non capisco perché mai preparatore! che fa pensare a «uno che prepara», piuttosto che a «uno che si prepara» (l'ingl. prepper non ha invece di questi problemi). Si dirà, se mai, *preparazionista.
Sí, preparatore non è ben trovato; da preparazionismo è naturale coniare preparazionista. A ben vedere, la fonte che ho citato sopra non è proprio il massimo sotto l’aspetto linguistico.
G.B. ha scritto: gio, 05 mag 2022 19:41Leggo solo ora, dopo aver cercato su Google, che preparazionismo è lemmatizzato dal Battaglia (prima colonna) con un esempio del Marinetti, suo probabile coniatore:
Preparazionismo, sm. Letter. Tendenza a prepararsi e a organizzarsi in modo eccessivamente meticoloso, con zelo talvolta ossessivo.
Marinetti, 2-I-333: La lentezza, il prepararsi quotidianamente ad una gioia lontana poco sicura che involontariamente l'immaginazione butterà poi al di là della morte in paradiso, questo paziente preparazionismo cattolico misticoide è molto simile al preparazionismo militare tedesco che è crollato ora —fortunatamente— in una grande sconfitta.
Bene, dunque il lemma esiste già, sebbene la definizione non sia nemmeno lontanamente correlata. Basta aggiungere un’accezione. I derivati sarebbero dunque il nomen agentis preparazionista e l’aggettivo di relazione preparazionistico.
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Re: «Survivalismo»

Intervento di domna charola »

Non riesce a convincermi. Per quanto contorto, sopravvivenzialismo mi sembra più semplice e trasparente rispetto a preparazionismo (e preparazionista, concordo: il preparatore è un'altra cosa), che può indicare, a quanto pare, qualsiasi atteggiamento di preparazione/organizzazione eccessiva in vista di un qualsiasi tipo di evento.
Nel caso in esame invece l'elemento forte è il concetto di "sopravvivenza", cioè prepararsi specificatamente a fare da sé - sopravvivere - con mezzi di fortuna in un ambiente ostile, che non ci supporta più (cioè senza i servizi essenziali, senza un'organizzazione o al difuori di una struttura statale etc.).
Cioè, il *survivalista di cui si discute, è uno che agisce primariamente in vista di sopravvivere in condizioni avverse, e tutto l'apprendimento e l'allenamento è volto a questo scopo. Quindi è questo che il termine vuole far risaltare, la sopravvivenza.
Ovvio che nel fare ciò il nostro uomo mette in atto una "preparazione", manca però di specificare a cosa "si prepara". Ed è qui il punto debole, è qui che...zac!... salta fuori la necessità della parolina in più, che in mancanza di meglio si attinge dalla lingua straniera... e la battaglia è persa.
Se sopravvivenzialismo appare arzigogolato, meglio allora un calco scorrevole e chiaro come *survivalismo, piuttosto che offrire il fianco alla penetrazione di un termine straniero puro (infondo, anche l'arancia poteva non chiamarsi arancia, ma molto più italianamente pomo con qualche specificazione attaccata su).
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