Dunque, vediamo...
Questo
po è chiaramente un'apocope di
pote o
pole, ed essendo un monosillabo, a rigore, non avrebbe bisogno né d'apostrofo né d'accento.
Da un punto di vista logico, però, io escluderei
po senz'accento (per me Po «
pò esse solo er nome der fiume»

). Passando a
po' apostrofato, mi sembra una scelta accettabile, e per me sarebbe la migliore, se non creasse una potenziale confusione con
po'~poco. La versione accentata,
pò, ispirata al corrispondente italiano
può, mi sembra ugualmente accettabile, tenendo conto del fatto che anche
può deriva da
puote o
puole (tuttavia in quel caso l'accento è obbligatorio, a causa del dittongo ascendente; qui sarebbe una scelta di comodo).
Nell'uso pratico, sembrerebbe che la forma piú diffusa sia proprio quella "liscia", mentre tra quella apostrofata e quella accentata non c'è una grande differenza. In
questo esempio addirittura sono presenti entrambe!
Deve tener conto del fatto che le regole grammaticali del romanesco non devono per forza coincidere con quelle dell'italiano! Io, ad esempio, se dovessi scriverlo nel mio dialetto, preferirei
pò, anche perché la forma "intera" non è usata; per il romanesco, invece, non saprei...
Sentiamo, se possibile, anche il parere degli esperti!