Alcune considerazioni sul suffisso «-aiolo»

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Ferdinand Bardamu
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Alcune considerazioni sul suffisso «-aiolo»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

brg ha scritto: mer, 01 giu 2022 13:28È chiaro che abbiamo una relazione rispetto al tempo differente: nel mio precedente intervento stavo per scrivere, a proposito di armaiolo e pizzaiolo, che il primo è antico, ma il secondo è recente (fine XIX secolo)! Questa differente prospettiva temporale si rispecchia anche nell'inquadrare l'opera del fumettista-fumettaro: dire che l'autore di fumetti ha fama di artista significa peccare di recentismo. Storicamente e fino a non molto tempo fa, direi gli anni '90, era certamente considerato mestiere minore e le storie a fumetti, così come i cartoni animati, erano considerati roba per bambini o, al massimo, svago di poco impegno. Certo ci sono stati intellettuali che hanno difeso le qualità del fumetto già in passato, penso a Eco, Buzzati, Rodari, ma il sentimento prevalente è stato di vago disdegno fino a tempi recenti. Poiché la lingua, a differenza del dialetto e del vernacolo, ha aspirazioni universali, dare troppa considerazione a sentimenti momentanei può essere controproducente.
Io credo che ci siamo capiti: il fumettista fa un lavoro sostanzialmente diverso dall’acquaiolo, dal pizzaiolo, dall’armaiolo, dal boscaiolo, tutti mestieri molto concreti, che rimandano a bisogni quotidiani, semplici. Il «recentismo», per usare la terminologia guichipediana, non c’entra nulla, né vedo come si possa introdurre come argomento la diversa «relazione rispetto al tempo» che io avrei rispetto a lei: di fatto, -aiolo non forma piú nomina agentis di quel tipo (rispettabili, non censurabili), perché i mestieri in questione sono in larghissima parte tradizionali. L’unica vera vitalità che ha oggi è limitata al linguaggio della pubblicistica, molto spesso pure nella forma dialettale -arolo. Poi possiamo pure, per una non meglio definita «aspirazione universale» della lingua, dimenticarci degli usi moderni e ricuperare anche il fiorentino trecentesco, ma sarebbe un esercizio un po’ inane, non crede?
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