Lo stile giornalistico «brillante»
Inviato: lun, 20 giu 2022 22:52
Apro un nuovo filone qui perché mi pare molto interessante approfondire la questione, e ringrazio Brg per le sue considerazioni.brg ha scritto: lun, 20 giu 2022 19:10Non mi piace. Al posto di "di fronte", impiegherei un più comune e meno straniante "attraverso" o "tramite". Qui "blackout" è usato in senso figurato e credo che ci sia di meglio in italiano per rendere lo stesso concetto, ad esempio, che so, "coprifuoco" o "silenzio". Inoltre il "post pre-sfilata" è il tempo tra il "pre-sfilata" e la sfilata stessa. Quindi io direi "orchestrato nelle storie di Instagram della casa di moda, tramite l'ormai consueto silenzio stampa dopo il pre-sfilata".Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 20 giu 2022 11:29 [...] orchestrato nelle storie di Instagram della casa di moda di fronte all’ormai consueto abbuio prima e dopo la sfilata [...]
Si tratta comunque di una lingua ostica ad interpretarsi, perché conta molto di più l'impressione che suscita del significato che intende trasmettere, ma senza impegno.
"Come i girocollo (stile "Salò o le 120 giornate di Sodoma") portati sugli abiti in nero (stesso stile)". Più semplice.Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 20 giu 2022 11:29 [...] Come i girocollo portati sulle tenute in nerototale. [...]
Questo articolo viene da Milano Finanza: è una mostruosa chimera composta di aziendalese, gergo pseudotecnico per pseudointellettuali e parlantina da imbrocco all'aperitivo sui Navigli.G. M. ha scritto: dom, 19 giu 2022 21:47 Sì. L'ho scoperto solo di recente (non è il primo testo siffatto che incontro): non immaginavo che si potesse battere l'aziendalese o il gergo della tecnologia. Mi sbagliavo.![]()
L’articolo citato è un esempio (molto infelice) di stile giornalistico brillante: lo dimostra, oltre che l’uso «esornativo» dell’inglese (qui al parossismo), la commistione fra elementi colti —per esempio l’abusatissimo verso di Quasimodo «Ed è subito sera», riadattato al contesto, oppure climax— e colloquiali (i «bigliettoni», il proverbio «Tutte le strade portano a Roma» riformulato), la punteggiatura che frange il periodo, le frasi nominali, l’uso di metafore cinematografiche («Stacco di camera e la co-lab […] si materializza»).
Com’è stato già osservato qui da G.B., si può notare la presenza di forestierismi quasi suddivisi per strati. Se anglicismi e gallicismi che designano capi d’abbigliamento non hanno, nella mente dell’articolista, alternative italiane, altri anglicismi come yellow cab, so much, subway, spring, stock exchange, wealth, American way of life, coffee-to-go, ecc. sono del tutto gratuiti, e servono soltanto a rendere «brillante» la prosa.
L’effetto che si ottiene cosí facendo, invece, è l’autoparodia: il testo è un guazzabuglio illeggibile, che stucca già dal primo capoverso, e brilla sí, ma di pretenziosità. L’obiettivo mi sembra non già quello d’informare, ma di evocare l’atmosfera della sfilata nella città piú alla moda del mondo, e per farlo si è imboccata una facile scorciatoia, ingleseggiando senza freni.