Dubbi morfologia, analisi logica e del periodo

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Dubbilinguistici
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Dubbi morfologia, analisi logica e del periodo

Intervento di Dubbilinguistici »

Buongiorno,
incontro spesso alcune incertezze nell'analisi che vorrei sottoporre alla vostra attenzione per una possibile risoluzione.

Sintassi

2) "I piedi battevano, come quando i bambini fanno i capricci" (D. Buzzati): periodo con ellissi dell'elemento verbale nella modale "come (fanno) quando i bambini fanno i capricci". Principale indipendente enunciativa affermativa (i piedi battevano); come (fanno): prop. dipendente di primo grado, circostanziale modale esplicita con ellissi del verbo; quando i bambini fanno: prop. dipendente di secondo grado, circostanziale temporale esplicita con rapporto di contemporaneità rispetto alla reggente.

3) "Non c'era neppure da pensarci": "da pensarci" è una completiva implicita di natura dichiarativa per ellissi del nome nella reggente ("l'opportunità" di pensarci) oppure una circostanziale consecutiva implicita?

4) "Se li prendesse, quanti erano": "quanti erano" è una indipendente esclamativa e "quanti" un pronome esclamativo? Oppure una relativa propria esplicita e "quanti" un cosiddetto pronome doppio (quelli che erano)?

Morfologia

5) sentirsela: pronominale intransitivo (come ammettere tuttavia la presenza dell'oggetto "la"?) oppure, molto più probabilmente, falso riflessivo (dunque transitivo, con oggetto "la" e complemento indiretto "se" > "si");

Spero tanto che vogliate aprire un confronto sulle suddette questioni, grazie!
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Ferdinand Bardamu
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Re: Dubbi morfologia, analisi logica e del periodo

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Dubbilinguistici ha scritto: mer, 06 lug 2022 12:02 2) "I piedi battevano, come quando i bambini fanno i capricci" (D. Buzzati): periodo con ellissi dell'elemento verbale nella modale "come (fanno) quando i bambini fanno i capricci". Principale indipendente enunciativa affermativa (i piedi battevano); come (fanno): prop. dipendente di primo grado, circostanziale modale esplicita con ellissi del verbo; quando i bambini fanno: prop. dipendente di secondo grado, circostanziale temporale esplicita con rapporto di contemporaneità rispetto alla reggente.
L’analisi mi sembra corretta.
Dubbilinguistici ha scritto: mer, 06 lug 2022 12:02 3) "Non c'era neppure da pensarci": "da pensarci" è una completiva implicita di natura dichiarativa per ellissi del nome nella reggente ("l'opportunità" di pensarci) oppure una circostanziale consecutiva implicita?
Mi pare di poter dire che da pensarci è una proposizione soggettiva implicita; costituisce il soggetto del verbo non c’era.
Dubbilinguistici ha scritto: mer, 06 lug 2022 12:02 4) "Se li prendesse, quanti erano": "quanti erano" è una indipendente esclamativa e "quanti" un pronome esclamativo? Oppure una relativa propria esplicita e "quanti" un cosiddetto pronome doppio (quelli che erano)?
Quanto qui è un pronome relativo.
Dubbilinguistici ha scritto: mer, 06 lug 2022 12:02 5) sentirsela: pronominale intransitivo (come ammettere tuttavia la presenza dell'oggetto "la"?) oppure, molto più probabilmente, falso riflessivo (dunque transitivo, con oggetto "la" e complemento indiretto "se" > "si");
Sentirsela è un verbo procomplementare. Il clitico oggetto la è grammaticalizzato, e non ha alcun designato. In questo caso i clitici hanno la sola funzione di far assumere al verbo base un significato specifico e distinto: es. senti?, cioè ‹odi, percepisci con l’udito?› ~ te la senti?, ‹hai la forza, il coraggio (di fare qualcosa?)›.
Dubbilinguistici
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Re: Dubbi morfologia, analisi logica e del periodo

Intervento di Dubbilinguistici »

Grazie per le sue gentili risposte!
Graffiacane
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Re: Dubbi morfologia, analisi logica e del periodo

Intervento di Graffiacane »

Buonasera,
m'inserisco nella discussione per fare un paio d'osservazioni.
Dubbilinguistici ha scritto: mer, 06 lug 2022 12:02 2) "I piedi battevano, come quando i bambini fanno i capricci" [...] come (fanno): prop. dipendente di primo grado, circostanziale modale esplicita con ellissi del verbo; quando i bambini fanno: prop. dipendente di secondo grado, circostanziale temporale esplicita con rapporto di contemporaneità rispetto alla reggente.
Premesso che il confine tra modale e comparativa non è netto, a mio parere come quando i bambini fanno i capricci è una subordinata comparativa con sfumatura temporale (si veda qui, alla fine dell'articolo).
Dubbilinguistici ha scritto: mer, 06 lug 2022 12:02 3) "Non c'era neppure da pensarci": "da pensarci" è una completiva implicita di natura dichiarativa per ellissi del nome nella reggente ("l'opportunità" di pensarci) oppure una circostanziale consecutiva implicita?
Pur trattandosi del classico costrutto che sfugge ai rigidi schemi delle classificazioni grammaticali, ritengo che da pensarci possa essere catalogata come subordinata consecutiva.
A mio parere non possiamo considerarla subordinata soggettiva perché la preposizione da, a quanto mi risulta, non può introdurre questo tipo di frasi.
DON FERRANTE
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Re: Dubbi morfologia, analisi logica e del periodo

Intervento di DON FERRANTE »

Graffiacane mi ha preceduto.

Premetto che la 4 è ambigua: occorre maggior contesto.

Per la 2 direi in breve la stessa cosa. La frase può essere costruita in due modi e saturata (come accade/capita quando i bambini... o come fanno i bambini quando fanno i capricci) oppure no.

Dalle diverse costruzioni ne risulta una diversa sfumatura:
come(+verbo)+soggetto+circostanziale mette in risalto il comportamento del soggetto, come quando+soggetto+verbo mette in risalto la situazione, lo scenario con cui si compara la principale.

Esempio:
... e sparì alla vista lentamente, come fa il sole quando tramonta.
... e tutto divenne rossastro e suggestivo, come quando tramonta il sole.

Sulla 3 propenderei per l'interpretazione di Graffiacane, pur con qualche riserva. Si potrebbe parlare anche di relativa consecutiva-caratterizzante, molto affine al modello latino, ben popolato da espressioni relativo-consecutive di forma o di senso negativo (non ho niente da aggiungere... non ho niente da fare... ).
Mi salta alla mente il collodiano era un ciuchino da innamorare=... is/talis qui+congiuntivo caratterizzante in latino.
Ultima modifica di DON FERRANTE in data ven, 08 lug 2022 14:33, modificato 13 volte in totale.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Località: Legnago (Verona)

Re: Dubbi morfologia, analisi logica e del periodo

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Graffiacane ha ragione: la frase 3) non è una soggettiva. Sono stato tratto in inganno —e poi mi sono istradato su un sentiero interpretativo piuttosto tortuoso— dall’equivalenza sintattica tra «Non c’è da pensarci» e «Non c’è di che gioire».

Ma piuttosto che dare spazio alla mia interpretazione, preferisco ricopiare la trattazione della GGIC:
Grande Grammatica Italiana di Consultazione, vol. I, par. IX.1.2.12 ha scritto:Un altro «che»

Accanto al che relativo ordinario, identificato in 1.1.6.5. con la congiunzione subordinante delle frasi di modo finito, e al che della pro-frase relativa il che (analizzato in 1.1.6.6.), esiste un che pronominale, relativo indipendente, usato in contesti molto limitati: es. Non ha di che gioire; Non trova di che vivere; Non c’è di che (ringraziare).

La forma Non c’è di che è tuttavia una variante cristallizzata di prego.

Queste forme sono delle relative indipendenti in quanto in esse non compare alcun antecedente lessicale. Nella corrispondente relativa con antecedente, l’antecedente sarebbe niente, nulla, alcuna cosa, che sono forme negative del quantificatore neutro qualcosa: es. Non ha niente di cui gioire?; Non trova nulla di cui vivere; Non c’è niente di cui ringraziare. Esse sono tuttavia relative indipendenti di un tipo che generalmente non è ammesso in italiano, in quanto la categoria del sintagma relativo è diversa (SP) da quella dell’antecedente (SN). Di norma le due devono coincidere.

È da notare che tali relative indipendenti si ritrovano in quegli stessi contesti verbali che ammettono un altro tipo speciale di relativa indipendente: Non ha da mangiare; Non trova da leggere; C’è da bere?, ecc., in cui l’antecedente sottinteso è, ancora una volta, niente, nulla, qualcosa, a seconda che il contesto sia o no negativo. In queste ultime, tuttavia, non c’è alcun pronome relativo indipendentemente espresso, ma compare la stessa preposizione da che abbiamo visto introdurre la relativizzazione di un oggetto nelle relative infinitive ordinarie: es. Cerco un libro da leggere/leggersi. A differenza di queste, qui non è però possibile si: *Non trovo da leggersi.
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