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«Governance»
Inviato: ven, 08 lug 2022 13:42
di G. M.
Se ne è già parlato qua e là ma mancava un filone dedicato. Al momento la lista del fòro ha:
corporate governance: governo d’impresa; direzione aziendale; gestione di gruppo
[...]
good governance: buon governo, buona gestione
[...]
governance: [sistema/forma di] gestione/governo; governabilità, governanza; amministrazione, direzione; dirigenza
Apro il filone per segnalare l'uscita di una nuova scheda della Crusca dedicata al termine, «
Sulla governance», firmata da Lombardi Vallauri. Mi sembra (purtroppo) che l'autore mantenga sostanzialmente il suo punto di vista già espresso altrove, senza particolari novità.
Re: «Governance»
Inviato: ven, 08 lug 2022 14:28
di brg
Davvero la Crusca è diventata la parodia di sé stessa.
Il primo paragrafo dell'articolo è un garbuglio che non significa niente e serve solo a suggestionare il lettore.
Il resto è basato su un'analisi di una superficialità sconcertante.
È vero che in inglese si ha una distinzione tra "government", il governo dello stato, e "governance", il governo in senso lato, per cui quest'ultima parola ha un suo spazio di impiego, ma in italiano questa distinzione non esiste. In italiano "governo" ha già un senso ampio quanto quello di "governance" e persino di più. L'esigenza di riesumare "governanza" quindi deriverebbe non dalla necessità di ampliare il significato, ma di restringerlo, cioè di trovare un termine che abbia un significato più specifico dell'italiano "governo". Tuttavia una parola come "amministrazione", o come "dirigenza", già ha questo significato più specifico.
Il nostro tuttavia ignora queste alternative e respinge pure il recupero di "governanza" in quanto arcaicheggiante. Peccato che il fu Roger Fowler ebbe a dire a proposito di "governance", secondo quanto riporta Etymonline, che il termine "has now the dignity of incipient archaism". Fiasco su tutta la linea.
Poi avrei qualcosa da dire su "film" e "computer", ma mi sono già dilungato anche troppo.
Re: «Governance»
Inviato: ven, 08 lug 2022 18:50
di brg
Scusate per il doppio messaggio, ma quando ho scritto il primo non avevo il tempo di elaborare gli argomenti, per cui lo faccio ora.
Un punto fondamentale, a mio avviso, della questione è che "governance" in inglese è termine altisonante.
Ho quindi la ferma impressione che molto del successo recente di tale parola nell'uso della lingua inglese sia dovuto alla sua connotazione impressionante, piuttosto che alla necessità di adoperare un termine specifico per un concetto nuovo e particolare. Insomma, l'amministratore anglosassone non impiega frequentemente il termine "governance" per necessità di farsi capire meglio, ma per necessità di darsi un sussiego di fronte al popolo ammirato: "non è mica un government, è una governance" equivale a "non è mica un parrucchiere, è un coiffeur, anzi addirittura un hair stylist".
Pertanto tutti gli almanaccamenti, che in Toscana si chiamerebbero strologazioni, sulla necessità di trovare un termine nuovo per le nuove circostanze verificatesi a seguito della globalizzazione e di questo e di quello son solamente aria fritta. Sono solamente scuse un po' patetiche per giustificare una tendenza pericolosa del discorso pubblico, una tendenza cioè a svuotare la comunicazione di idee e concetti, per riempirla di impressioni, sensazioni e sentimenti. La parola "governance" tanto in inglese, quanto e vieppiù in italiano è usata come parolone nebuloso per gettare fumo negli occhi alla gente, dando l'impressione di esprimere chissà quali raffinati concetti.
Riguardo poi a termini come "film" e "computer", essi sono certamente parole entrate saldamente nell'uso comune ed altrettanto certamente inadatti a comparire in un testo di legge. In una legge mi aspetto un linguaggio più ufficiale e meno informale, più preciso e meno gergale, per cui mi aspetto di leggervi "pellicola cinematografica" e "calcolatore elettronico". Sto leggendo or ora l'interessantissimo "La fine delle certezze" di Prigogine e lì si parla di "simulazioni al calcolatore", come si dice nel linguaggio formale accademico.