Ed ecco a voi il nuovo indispensabile termine per parlare un italiano internazionale e politicamente corretto...
https://www.repubblica.it/moda-e-beauty ... 4-P4-S4-T1
Lo riconoscono anche gli "autori": è un eufemismo, per rendere alla moda e desiderabile quanto una volta passava nelle mani di rigattieri e straccivendoli
https://www.collinsdictionary.com/it/di ... /pre-loved
A pre-loved item is not new and has been owned and used before. Sellers use this word to make the item seem more attractive.
https://dictionary.cambridge.org/it/diz ... /pre-loved
not new, but having been used before, used especially when selling something to avoid using the word "second-hand".
In effetti, incentivare il ri-uso - al di là delle facili ironie - non può che far bene al pianeta: l'impatto delle produzioni sommato a quello dello smaltimento si giustifica solo per ciò che è necessario, ormai, mentre non si uò più gettare a cuor leggero ciò che ancora è in buono stato, ma "non ci piace più", "ci ha stufato".
Quindi personalmente non mi sento di sottovalutare la questione.
Ovviamente, abbiamo già i termini "usato" e di "seconda mano", che però sottolineano appunto l'idea di qualcosa di stropicciato, consunto, poco affidabile igienicamente, e così via... davanti a un "capo usato" si arriccia il naso, e basta...
Qui invece emerge la necessità - è emersa nel paese di origine del termine, ma anche da noi si pone la medesima questione - di dare una rinfrescata al concetto, letteralmente, cioè renderlo accattivante, non sminuente ma anzi positivo, elemento non da nascondere ma da sbandierare con orgoglio: "sì, mi vesto con abiti xxxx!"
Il punto è riempire quello spazio che ho occupato con xxxx, in maniera "creativa" e italianamente corretta.
«Pre-loved»
Moderatore: Cruscanti
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