«Quanto è chiaro che…» + congiuntivo o condizionale? Modo verbale di una proposizione relativa retta da un condizionale

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Astrid
Interventi: 16
Iscritto in data: lun, 29 ago 2022 14:35

«Quanto è chiaro che…» + congiuntivo o condizionale? Modo verbale di una proposizione relativa retta da un condizionale

Intervento di Astrid »

Buongiorno,

questa è la prima volta che scrivo qui. Grazie per la possibilità.

Ho dei dubbi sulle seguenti frasi:
  1. Quanto è chiaro al direttore che la sicurezza sul lavoro è sempre una questione ovvia?
Con è chiaro che uso l’indicativo ma in caso di frase negativa adopero il congiuntivo. In caso di domanda non sono molto sicura che il congiuntivo sia corretto.
  1. Con che probabilità Lei interromperebbe attività che non rispettano le norme di sicurezza?
Sarebbe, invece, preferibile il congiuntivo dato che abbiamo un condizionale (interromperebbe) oppure non c’entra nulla?

Grazie.
DON FERRANTE
Interventi: 345
Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08

Re: «Quanto è chiaro che…» + congiuntivo o condizionale? Modo verbale di una proposizione relativa retta da…

Intervento di DON FERRANTE »

Nella 1 (completiva soggettiva all'interno dell'interrogativa) non ricorrerei al congiuntivo: la sicurezza è già data come assunto di certezza: si discute soltanto sulla quantità cognitiva del direttore riguardo a tale sicurezza.

La 2 (relativa restrittiva) lascia libertà nella scelta del modo. Per semplificare: col congiuntivo si accentua il tratto dell'eventualità (o caratterizzante), con l'indicativo si scolpisce in maniera onnitemporale, come un blocco unico, quanto si dice del referente/designatum, ossia delle attività.
Il condizionale della sovrordinata non… condiziona questa scelta.
Ultima modifica di DON FERRANTE in data mer, 07 set 2022 12:07, modificato 1 volta in totale.
Astrid
Interventi: 16
Iscritto in data: lun, 29 ago 2022 14:35

Re: «Quanto è chiaro che…» + congiuntivo o condizionale? Modo verbale di una proposizione relativa retta da…

Intervento di Astrid »

DON FERRANTE ha scritto: lun, 29 ago 2022 19:48 La 2 (relativa restrittiva) lascia libertà nella scelta del modo. Per semplificare: col congiuntivo si accentua il tratto dell'eventualità (o caratterizzante), con l'indicativo si scolpisce in maniera onnitemporale, come un blocco unico, quanto si dice del referente/designatum, ossia delle attività.
Il condizionale non… condiziona questa scelta.
Grazie. Ma in questa frase potrei anche usare il congiuntivo imperfetto (che non rispettassero) e/o il condizionale (che non rispetterebbero)?
Sarebbe possibile?
DON FERRANTE
Interventi: 345
Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08

Re: «Quanto è chiaro che…» + congiuntivo o condizionale? Modo verbale di una proposizione relativa retta da…

Intervento di DON FERRANTE »

Premesso che le relative/aggettive lasciano campo a tutti i modi finiti, bisogna vedere cosa si vuol esprimere.
Con l'imperfetto congiuntivo accentuerei l'eventualità, sino a portarla tra le braccia di una possibilità più remota.
Col condizionale semplice fo perno sulla potenzialità, che è una possibilità eventuale in sostanza (può darsi che...).

Semplificando, può considerare l'uno come una protasi di enunciato ipotetico di 2' tipo, l'altro come un potenziale indipendente o, al limite, come un'apodosi di 2' tipo:
  1. attività che non rispettassero (= se tali attività non rispettassero…).
  2. attività che non rispetterebbero (= può darsi il caso che/che potrebbero non rispettare… o… che non rispetterebbero le norme, póste certe condizioni sottaciute).
Anche se trapela abbastanza nitidamente il senso di relativa in quanto protasi.
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