«Patois»

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G. M.
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«Patois»

Intervento di G. M. »

Dal Treccani:
patoispatu̯à› s. m., fr. [der. di patte «zampa» (col suffisso di françois «francese») per indicare il carattere grossolano del mezzo d’espressione]. – In Francia, idioma locale, privo di tradizione letteraria, usato da una popolazione generalmente poco numerosa, spesso rurale, la cui cultura e livello di civilizzazione sono inferiori a quelli della popolazione circostante che usa la lingua comune.
Dall'Enciclopedia on line:
In Francia, il dialetto che non possiede o che ha perduto una letteratura scritta, in contrapposizione al francese (anticamente il dialetto parlato nell’Île-de-France, percepito come più prestigioso), specialmente nella variante letteraria. In Italia si usano denominare p. i dialetti franco-provenzali della Valle d’Aosta e di alcune vallate piemontesi.
Ho sentito dire il termine alla radio qualche volta da un paio di conduttori alcuni giorni fa, e mi ha fatto piacere che sembrassero pronunciarlo con /-u.a̍(*)/ all'italiana, e non /-wa̍(*)/ alla francese.

Nel GDLI:
Patuà (patoà), sm. invar. dialetto (e in partic., e in opposizione al dialetto piemontese, i dialetti franco-provenzale e provenzale parlati, secondo la differenti varietà locali, lungo l'arco alpino occidentale).
Arlia, 403: 'Patoà 'o 'patuà': dicono i soliti leziosi, che trovano insufficiente la lingua natia e per farsi intendere debbono (dicono essi) ricorrere alla francese. ma dialetto, vernacolo, parlata, parlare, sono o no buone voci? bastano o no? E pure al prof. Nerucci bastò scrivere: 'Saggio di un studio sopra i parlari vernacoli della toscana' e fu inteso da tutti! A. Prati, 1-327: 'Patoà': dialetto, parlare. Anche 'patuà'.
= Adattamento del fr. patois (nel 1265), deriv. da patte 'zampa' (per indicare il carattere grossolano della parlata), col suff. di françois 'francese'.
Nelle lingue sorelle, patoá in portoghese e patuès in catalano.
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Patois»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Mi tocca dare ragione all’Arlia citato nel Battaglia: in che cosa si distinguerebbe il patuà dal dialetto (o vernacolo)? Dobbiamo usare una parola diversa solo perché si tratta di parlate caratteristiche del territorio francofono?
Avatara utente
G. M.
Interventi: 2308
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: «Patois»

Intervento di G. M. »

Non necessariamente, certo; mi sembrava comunque interessante segnalare che anche noi avremmo un adattamento registrato (sempre una piccola gioia, per me 😊), se a qualcuno può servire...

Nell'uso comune italiano, io in generale credo d'aver incontrato il termine più o meno solo per indicare il dialetto valdostano (spesso assolutamente, «il patois» senz'altro), e credevo significasse quello: prima di cercare sui dizionari non avevo ben chiaro che fosse un termine di significato più generale e generico.

Qualche esempio recente:

I suoi confini sono quelli di un mondo piccolo, poche cose, una frazione di montagna in cui le voci si sono spente e non restano che due anziani a tenere vivi i ricordi, la speranza e una lingua, il patois, che è lo specchio di quella terra: lingua antichissima e gestuale, tanto pudica da non conoscere gli estremi - «non contempla né l’espressione “ti amo”, né tanto meno “ti odio”», dice Tron - lingua che ha confidenza con la morte, lingua di rinascita eppure dimenticata, mentre «le parole fanno solco solo se restano libere di correre», dice la scrittrice che le ha riportate in vita nel romanzo. Così è al patois e alla montagna che Adelaide, la protagonista vittima del disamore, fa ritorno, in preda ad una violenta crisi di senso. (Corriere della Sera, 27.8.2022)

Enfanthéâtre, anche spettacoli in patois e per le scuole (Sky TG24, 10.9.2022)

Tajani ha esordito parlando in lingua francese: "Voglio parlare in francese a difesa dell'autonomia della Valle d'Aosta, è un diritto esprimersi in lingua francese per i cittadini di questa regione, e anche esprimersi in patois. Penso che le donne che sosteniamo sono due donne coraggiose, e entrambe avranno il coraggio di sostenere l'autonomia della Valle d'Aosta anche a Roma. Loro sono la garanzia per la Valle d'Aosta". (ANSA, 14.9.2022)

Mi pare che in questo significato specifico si potrebbe parlare anche di valdostano senz'altro.
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Carnby
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Re: «Patois»

Intervento di Carnby »

Ma se sul GDLI è a lemma patuà perché non adottarlo? Meglio un parola italiana in più no?
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