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Una positiva conferma

Inviato: lun, 23 apr 2007 9:43
di Incarcato
Questo articolo della Repubblica in linea potrebbe instillare un po' di buonumore.

Inviato: lun, 23 apr 2007 23:24
di Federico
Già, che orgoglio!
Sessantamila statunitensi studiano l'italiano mentre sessanta milioni lo disimparano!

Inviato: lun, 23 apr 2007 23:40
di Marco1971
Immagino la domanda dello studente americano: «What’s the Italian for marketing?» Risposta: «Si dice marketing.» «And what about mouse, screensaver, password?» «I’m afraid we don’t have any words for that: we use yours». Risposta finale dello studente: «I think I’d better study another language, then.»

Inviato: lun, 23 apr 2007 23:49
di methao_donor
Marco1971 ha scritto:Immagino la domanda dello studente americano: «What’s the Italian for marketing?» Risposta: «Si dice marketing.» «And what about mouse, screensaver, password?» «I’m afraid we don’t have any words for that: we use yours». Risposta finale dello studente: «I think I’d better study another language, then.»
Parole veritiere quanto crudeli. :(

Inviato: mar, 24 apr 2007 0:09
di Federico
Marco1971 ha scritto:Immagino la domanda dello studente americano: «What’s the Italian for marketing?» Risposta: «Si dice marketing.» «And what about mouse, screensaver, password?» «I’m afraid we don’t have any words for that: we use yours». Risposta finale dello studente: «I think I’d better study another language, then.»
Non so: se le motivazioni degli studenti sono quelle indicate nell'articolo, credo che il suo ipotetico studente non sarebbe affatto scosso.

Inviato: mar, 24 apr 2007 0:34
di Marco1971
Non sarebbe scosso, né squassato né scioccato. Semplicemente capirebbe (se qualcosa capisce) che l’italiano è una lingua classica, come il greco e il latino, e non piú una lingua moderna.

Inviato: mar, 24 apr 2007 9:46
di Incarcato
Beh, io ciopprovàto! :shock:

Inviato: mar, 24 apr 2007 17:53
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Immagino la domanda dello studente americano: «What’s the Italian for marketing?» Risposta: «Si dice marketing.» «And what about mouse, screensaver, password?» «I’m afraid we don’t have any words for that: we use yours». Risposta finale dello studente: «I think I’d better study another language, then.»
S'immagini anche la sorpresa dello studente se chiedesse a un traduttore verso l'inglese: «What's the English for sprezzatura?» Risposta: «It's sprezzatura, we just use the Italian word; look it up in the dictionary.»

Inviato: mar, 24 apr 2007 18:15
di Marco1971
Sprezzatura è un termine che conosceranno solo le persone colte in inglese (non è nel COBUILD, né nel Cambridge Advanced, né nel corposo Longman Dictionary of the English Language, sicché non fa parte delle 100.000 parole piú usate, e lo Shorter Oxford giustamente lo scrive in corsivo). Gli esempi che ho fatto si riferiscono a parole d’uso quotidiano in italiano.

Inviato: mar, 24 apr 2007 18:22
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Sprezzatura è un termine che conosceranno solo le persone colte in inglese (non è nel COBUILD, né nel Cambridge Advanced, né nel corposo Longman Dictionary of the English Language, sicché non fa parte delle 100.000 parole piú usate, e lo Shorter Oxford giustamente lo scrive in corsivo). Gli esempi che ho fatto si riferiscono a parole d’uso quotidiano in italiano.
Appunto: sono parole d'uso quotidiano in italiano. Vede che siamo d'accordo?
:wink:

Direi comunque che solo tre: marketing, mouse e password, fra le quattro, sono veramente parole d'uso quotidiano, mentre screensaver ha un equivalente concorrenziale, ossia salvaschermo (186.000 occorrenze in Google).

Inviato: mar, 24 apr 2007 18:34
di Marco1971
Intendevo questo: la parola sprezzatura, in inglese, è praticamente sconosciuta e non designa una realtà fondamentale; le parole mouse, marketing, password, invece, sono del parlar comune e designano realtà fondamentali. Chi usa sprezzatura in inglese lo fa a mo’ di citazione dotta; non cosí chi in italiano adopera mouse, marketing, password. Su questo si dichiara d’accordo?

Inviato: mar, 24 apr 2007 22:41
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Intendevo questo: la parola sprezzatura, in inglese, è praticamente sconosciuta e non designa una realtà fondamentale; le parole mouse, marketing, password, invece, sono del parlar comune e designano realtà fondamentali. Chi usa sprezzatura in inglese lo fa a mo’ di citazione dotta; non cosí chi in italiano adopera mouse, marketing, password. Su questo si dichiara d’accordo?
Certamente. Allora per favore nell'immaginaria conversazione che ho riportato sopra sostituisca sprezzatura con pizza.

Inviato: mar, 24 apr 2007 22:43
di Federico
Freelancer ha scritto:Certamente. Allora per favore nell'immaginaria conversazione che ho riportato sopra sostituisca sprezzatura con pizza.
Ma allora bisognerebbe paragonarlo a bluetooth, che non si pretende di tradurre in quanto marchio (perché pizza questo sarebbe, come parmigiano reggiano ecc.).

Inviato: mar, 24 apr 2007 22:48
di Marco1971
E Roberto risponderà con pasta, ma il concetto resta lo stesso: in inglese sono poche le parole italiane (comuni o tecniche) e non sconvolgono le strutture fonetiche; in italiano sono molte le parole inglesi, e creano disturbi fonetici e grafici.

PIZZA

Inviato: mar, 24 apr 2007 22:49
di Uri Burton
Ma come, la pizza non l'hanno inventata gli americani?