Cruscate

In una traduzione poetica ho usato come troncato (/kom/), davanti a una parola iniziante per d-, e l'ho scritto com. Non ci ho riflettuto particolarmente: mi sembrava un caso come tanti, direi quasi banale, come scriviamo buon signore, andiam bene, signor maresciallo, e simili. La mia traduzione l'ha letta però il nostro Ferdinand Bardamu, che ha detto che si dovrebbe invece scrivere com' con apostrofo (e spazio, chiaramente), secondo un uso che ha visto nei testi antichi: un esempio qui:

Come potea di umana natura
Nascere al mondo figura sì bella
Com’ sete voi? Maravigliar mi fate!

Il Treccani sembra dare ragione a me, scrivendolo senz'apostrofo:

Può essere apostrofato davanti a vocale, spec. davanti a e: com’egli volle; com’eravamo d’accordo; nell’uso antico poteva subire il troncamento, spec. davanti a più (com più).

Il DOP invece sta sul vago:

dell'uso ant. la forma com davanti a cons. (seguìta o no da apostrofo nelle edizioni moderne; scritta con in con ciò sia cosa che, non senza sopravvivenze nascoste in locuzioni anche mod., per es. con più «quanto più»): o navicella mia, com' mal se' carca! [o navičèlla mìa, kom màl sę kàrka] (Dante); Ché più mi graverà, com' più m'attempo [ke ppi̯ù mmi ġraverà, kom pi̯ù mm attèmpo] (id.); con più l'osservava, con più mirava al suo corpo vigoroso [kom pi̯ù ll osservàva, kom pi̯ù mmiràva al suo kòrpo viġoróso] (Soffici)

Quale soluzione vi sembra più corretta?

Invito naturalmente Ferdinand a intervenire per spiegare meglio il suo pensiero, su cui abbiamo discusso un po' di fretta.

Grazie d’aver aperto il filone. La ragione per cui preferisco la grafia con l’apostrofo non è forse del tutto convincente, ma l’esporrò sinteticamente. Ritengo che sia meglio apostrofare il troncamento anche davanti a consonante per coerenza, perché si suole scrivere cosí anche davanti a vocale (vedi com’è, com’era e simili). Un esempio che ci permette un raffronto è quello di tale e quale, che non si scrivono con l’apostrofo, in caso di troncamento, né dinanzi a vocale né dinanzi a consonante: tal persona, tal anno, qual è, qual fu.

Sotto l’aspetto della leggibilità, poi, com’ renderebbe meno ambiguo un troncamento rarissimo, che potrebbe essere scambiato, a uno sguardo rapido e disattento, con la congiunzione con.

Nel DOP in Rete, da poco risorto a nuova vita (?), la voce è stata leggermente modificata: l'inizio del brano citato sopra è ora «dell’uso ant. la forma com davanti a m- o p-», non più «davanti a cons[onante]».

G. M. ha scritto: ↑mar, 11 ott 2022 16:37 Nel DOP in Rete, da poco risorto a nuova vita (?), la voce è stata leggermente modificata: l'inizio del brano citato sopra è ora «dell’uso ant. la forma com davanti a m- o p-», non più «davanti a cons[onante]».

Se lo dice il DOP, l'uso è sicuramente antiquato.

Se mi permette un suggerimento, caro Giulio, potrebbe provare, se non l'ha già fatto, a controllare se la combinazione di com e della parola che le interessa non sia, per caso, presente nel GDLI (dove è possibile trovare alcune centinaia di esempi della forma tronca, con e senza l'apostrofo).

In particolare, partendo dall'elenco delle forme, ipotizzo (non ne sono certo perché mancano indicazioni piú precise) che nell'intera opera siano presenti 253 esempi di com' e 970 di com seguiti da consonante.
Tenga presente, però, che tali numeri comprendono parecchi «falsi positivi» (ovvero parole erroneamente digitalizzate), specie nel secondo gruppo.

Se non le va di spulciarle tutte, le basterà inserire la forma che le interessa nella «ricerca in sequenza» per trovare gli esempi, se esistono. Ad esempio, cercando com di troverebbe questo.
Se invece se la sente di provare, ed è abbastanza motivato, potrebbe farsi un'idea dell'uso «antico» di queste forme molto piú precisa di quello che traspare dalle succinte indicazioni del DOP e del Treccani.

Capisco che è una posizione estrema, ma se si volesse seguire la regola moderna del troncamento in un testo in cui compare com sète (o com siete) dovremmo scrivere anche com è e com egli. L’unico motivo che potrebbe spingere a usare la forma (oggi) inusitata com’ spaziata è il fatto che non subisce l’assimilazione davanti a consonante non bilabiale, per evitare la confusione con la congiunzione con (ma a guardar bene neppure questa si assimila graficamente: non si scrive com più soldi).

In Poeti del dolce stil novo (a cura di Gianfranco Contini, Milano: «Mondadori», 1991), al verso 5 del componimento IV di Guido Guinizzelli, la famosa canzone Al cor gentil rempaira sempre amore, si legge (p. 25):

ch’adesso con’ fu ’l sole

In nota il Contini spiega:

adesso con’ (= com’ […]): «non appena»

Una domanda: l'apostrofo dopo una consonante è possibile in italiano contemporaneo? Andiam bene e forme simili non le ho mai viste con l'apostrofo, non mi vengono esempi di parole che escono in consonante scritte con l'apostrofo se non prima di una vocale.