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«Ex» («ex ragazzo», «ex Iugoslavia»)
Inviato: mar, 11 ott 2022 20:29
di Lorenzo Federici
Ho incluso un paio di esempi nel titolo per facilitare la ricerca a eventuali utenti futuri.
Esistono adattamenti italiani attestati di
ex?
Mi verrebbe spontaneo
ese, che diventerebbe
es' davanti a una vocale e
es, volendo, davanti a una consonante.
In questo modo, per
ex ragazza /ɛksraga̍ʦʦa/ (che per me e un po' in tutto il Sude è più /ɛk(kə)səraga̍ʦʦa/) avremmo
es ragazza /ɛzraga̍ʦʦa/ o
ese ragazza /ɛzeraga̍ʦʦa/, per
la mia ex avremmo
la mia ese e per
ex Unione Sovietica avremmo
es'Unione Sovietica /ɛzunjo̍ne-/. Che ne pensate?
A proposito, per l'espressione latina
ex novo ho trovato un singolo
esnovo qui. La pronuncia sarebbe /ɛznɔ̍vo/ ma /eznɔ̍vo/ sarebbe accettabile.
Re: «Ex» («ex ragazzo», «ex Iugoslavia»)
Inviato: mar, 11 ott 2022 21:17
di G. M.
In italiano esiste già una parola che rende molto bene questo significato di
ex- ('che non è più'), che è...
già.
Vocabolario Treccani, s.v. «già» ha scritto:Davanti a un sostantivo, e sottintendendo i verbi
essere o
chiamarsi, indica che la persona o la cosa nominata non esercita più quell’ufficio, non ha più quella funzione o quel nome:
il ministro della Difesa, già sottosegretario agli Interni;
il castello, già residenza della famiglia reale;
l’albergo delle Chiavi d’oro, già «Locanda della Posta».
Per espressioni informali come «la mia
ex», «il mio
ex», si potrebbe tentare lo stesso procedimento e dire, in modo analogamente informale, «la mia già», «il mio già» (che, credo, non sonerebbero tanto strani, se ci si mettesse a usare di più
già con questo senso al posto del comunissimo
ex-).
Re: «Ex» («ex ragazzo», «ex Iugoslavia»)
Inviato: gio, 13 ott 2022 23:59
di brg
G. M. ha scritto: mar, 11 ott 2022 21:17
In italiano esiste già una parola che rende molto bene questo significato di
ex- ('che non è più'), che è...
già.
Il problema è che "ex" viene usato in maniera piuttosto libera e distratta ed ha quindi un significato vago e molto ampio. Se diciamo "ex ministro", il significato è chiaro, ma, ad esempio, che cosa vuol dire "il mio ex ragazzo"? Che è sempre suo, ma non è più ragazzo? È morto? È invecchiato? È andato a Casablanca? Oppure non è più suo? Ma allora non dovrebbe essere "l'ex mio ragazzo"? Uno è "il mio precedente ragazzo", l'altro è "il mio precedentemente ragazzo".
Trovo che sia molto migliore cercare l'espressione più adatta al dato contesto: "già ministro", "precedente ragazzo", "vecchio compagno". Mi ritrovo spesso a ripetere le stesse considerazioni, ma trovo che questo uso formulare del linguaggio debba essere combattuto non cercando un "traducente", ma cercando, prima, di capire che cosa si vuole veramente dire e, poi, tradurlo in parole nella maniera più espressiva, precisa e semplice possibile.
Re: «Ex» («ex ragazzo», «ex Iugoslavia»)
Inviato: ven, 14 ott 2022 0:35
di G. M.
brg ha scritto: gio, 13 ott 2022 23:59
[...] che cosa vuol dire "il mio ex ragazzo"? Che è sempre suo, ma non è più ragazzo? È morto? È invecchiato? È andato a Casablanca? Oppure non è più suo? Ma allora non dovrebbe essere "l'ex mio ragazzo"? Uno è "il mio precedente ragazzo", l'altro è "il mio precedentemente ragazzo".
Ho un amico —di mente scientifica— che mi pone spesso quesiti del genere, e io gli dico sempre che la lingua naturale non è mai perfettamente logica, e l’unica cosa da fare è saperlo e rassegnarsi a certe sue vaghezze e ambiguità, anche se per chi ama la precisione possono essere cagione di fastidio (un tempo la cosa dava spesso fastidio anche a me; ora sono diventato
più tollerante).

Nel caso che lei cita, il largo uso dell’espressione ci rende chiarissimo il significato: «il mio
ex-ragazzo» = «il ragazzo (= ‘compagno, fidanzato’) con cui stavo insieme». Certo, in astratto come lei dice potrebbe significare «la persona o cosa che era un ragazzo (= ‘giovane maschio umano’) e adesso non lo è più, e che mi appartiene»: ma sarebbe un’interpretazione forzata, “meccanica”, che ignora che la stessa parola può avere più significati (qui, appunto, ‘compagno, fidanzato, perlopiù giovane’ o ‘giovane maschio umano dopo la fanciullezza e prima dell’età adulta, o per estensione anche giovane adulto’).
brg ha scritto: gio, 13 ott 2022 23:59
Trovo che sia molto migliore cercare l'espressione più adatta al dato contesto: "già ministro", "precedente ragazzo", "vecchio compagno". Mi ritrovo spesso a ripetere le stesse considerazioni, ma trovo che questo uso formulare del linguaggio debba essere combattuto non cercando un "traducente", ma cercando, prima, di capire che cosa si vuole veramente dire e, poi, tradurlo in parole nella maniera più espressiva, precisa e semplice possibile.
Certo, naturalmente si possono trovare varie soluzioni, più o meno adatte secondo i casi. Volevo solo segnalare un termine (non necessariamente l’unico) che corrisponde bene come modalità d’uso e brevità, e rende quindi innecessario un conio neologico.
Re: «Ex» («ex ragazzo», «ex Iugoslavia»)
Inviato: ven, 14 ott 2022 13:31
di Lorenzo Federici
La lingua parlata è per definizione imprecisa, non ci si può fare niente, l'unica è rassegnarsi. La lingua scritta spesso imita quella parlata ed è normale (e un bene, per la comprensibilità del testo) che sia così. Gli unici ambienti in cui è importante usare termini specifici sono appunto quelli specialistici, dove una parola fuori posto può cambiare totalmente il significato di un termine (tassa e imposta nel diritto [italiano?] sono un esempio di questo).