Cruscate

Ho notato che alcuni utenti del foro mettono gli emogi dopo il punto fermo. Qualcosa del genere, per intenderci.

A me è sempre sembrato più sensato metterli prima del punto , riferendosi tendenzialmente alla frase precedente, quindi prima che venga chiusa .

È una scelta stilistica di alcuni utenti o c'è un motivo effettivo per scegliere di metterle prima, così , o dopo, così?

Da utilizzatore abituale delle «faccine» (il termine emogi mi sembra piú adatto a quelle che rappresentano soggetti differenti dalle faccette gialle espressive ), le espongo il mio modo di regolarmi, affinato qui su Cruscate.

Come può osservare, cerco sempre di evitare di porre una faccina "in mezzo alla strada" ( ), cioè a metà di una frase, tra due parole o immediatamente prima della punteggiatura.

Il motivo è semplicissimo: non mi piace dal punto di vista estetico: mi dà l'impressione d'intralciare la [scorrevolezza della] lettura. Perciò, se necessario, la racchiudo tra parentesi (tenendo conto che i "due punti" iniziali delle sequenze di caratteri delle faccine interferiscono con la parentesi tonda aperta, e perciò è necessario interporvi uno spazio ).

Se invece mi trovo davanti al punto fermo, metto la faccina dopo il punto e vado a capo. In tal modo, non c'è il rischio che la stessa possa sembrare collegata alla frase successiva.

Si tratta, ovviamente, di scelte personali, dettate anche dalla cura che s'intende porre nell'impaginazione di un testo, sia pure non [troppo] formale, come quello da pubblicare in un fòro di discussione. Scrivendo, che so, su una piattaforma sociale, mi farei sicuramente meno scrupoli!

Ho usato emogi proprio perché volevo includere anche i simboli che non rappresentano delle faccine, come cuori e altri pittogrammi vari — di seguito un esempio.

Grazie mille per l'aiuto!

Millermann ha scritto: gio, 20 ott 2022 14:05 …tenendo conto che i "due punti" iniziali delle sequenze di caratteri delle faccine interferiscono con la parentesi tonda aperta, e perciò è necessario interporvi uno spazio …

No, non è necessario. Basta fare cosí (), cioè: Inoltre, raccomando di usare sempre uno spazio unificatore per separare una faccina dal testo che eventualmente la preceda, ovvero: Per il resto, mi comporto piú o meno come Millermann, piú o meno per le stesse ragioni, e anche perché normalmente le mie faccine si riferiscono all’intera frase che le precede, non solo all’ultima parola di quella frase. 

Grazie delle dritte, gentile Infarinato. Il primo "trucchetto" è forse piú utile da conoscere qualora si desideri inserire nel testo certe particolari lettere tra parentesi quadre (come [s], [i] o [b]), che altrimenti sarebbero irrimediabilmente trattate come comandi di formattazione.

Nel caso della faccina, è comunque necessario ricorrere al trucco solo all'apertura della parentesi, risparmiando cosí un po' di fatica ():
P.S.: La cosa buffa è che piú volte, in passato, ho fatto uso di questo metodo, ma non nel caso delle faccine, in cui mi sono sempre "accontentato" della spaziatura!

Millermann ha scritto: gio, 20 ott 2022 14:05 il termine emogi mi sembra piú adatto a quelle che rappresentano soggetti differenti dalle faccette gialle espressive

Al di là di considerazioni personali, gli emoji sono proprio le faccine colorate () o trasparenti; mentre le emoticon sono (o, meglio, sarebbero) combinazioni di caratteri che ricordano una faccina, ovvero ;−) o ^_^. La precisazione che fa lei ricorda piuttosto quella tra lo smiley e le altre icone. A complicare le cose, il blocco Unicode che comprende gli emoji si chiama Emoticon...