«Waterloo»

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Lorenzo Federici
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«Waterloo»

Intervento di Lorenzo Federici »

La cittadina apparentemente non ha un nome neanche nella Vichipedia in latino, che usa Waterloum o Vaterloum. Qui si trova qualche Vaterlò e un paio di Vaterloo. Qui c'è un Vaterlù per indicare la pronuncia di Waterloo, pronuncia presumibilmente già anglofila al tempo visto che secondo il Vichizionario la pronuncia francese è /watɛrlo/ o /vatɛrlo/ in Svizzera, quella olandese è /ʋa̍ːtərlo̩ː/ e quella tedesca è /va̍ːtərlo̩ː/ (o /vɔ̍ːtərlu̩ː/, a causa sempre dell'influenza inglese).
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Carnby
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Re: «Waterloo»

Intervento di Carnby »

Fuori tema
Certo che, pensando in inglese, questa città ha un nome proprio buffo (water-loo). :mrgreen:
Tornando in tema, la pronuncia italiana corrente è /ˈvaterlo/, quindi la grafia più ragionevole sarebbe Vaterlo.
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G. M.
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Re: «Waterloo»

Intervento di G. M. »

A parer mio, dove non appaia una qualche ragione per preferire una forma moderna, anche più o meno neologica, in questi casi conviene prima fare una ricognizione dell'uso storico, almeno a scopo informativo.

Dal corpo gugoliano sembra che tra Vaterlo (/-a̍-/?) e Vaterlò storicamente la forma più diffusa sia stata ampiamente la seconda: in Ngram Viewer la prima è tanto rara da non figurare nemmeno, mentre un'interrogazione nei Libri fornisce non pochi risultati, ma mi pare che siano in gran parte errori di lettura proprio per Vaterlò, o perlomeno lo erano in circa 9 su 10 dei risultati che ho cliccato.

Quanto alla forma Vaterloo, molto più diffusa d'entrambe le precedenti, non so se fosse intesa come adattamento vero e proprio (/vaterlɔ̍o/) o solo come "scrittura semplificata" con «v»/«V» di fronte al carattere «w»/«W», forse al tempo meno accessibile nei caratteri a stampa, o magari accessibile ma considerato solo uno scrupolo filologico di poca importanza (come vediamo che ancora oggi spesso i testi italiani fanno cadere i diacritici dai nomi stranieri, benché in molti casi scrivibili senza particolari difficoltà tecniche). Bisognerebbe fare qualche ricerca in proposito.
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G. M.
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Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: «Waterloo»

Intervento di G. M. »

Ho guardato un po' dei libri in cui è attestato Vaterloo, cercando se in altri punti usassero la w normalmente, e mi sembra che sia così in tutti i casi che ho controllato (dopotutto siamo già nell'Ottocento, e le tipografie dispongono dei caratteri per le principali lingue europee). Cade dunque la mia ipotesi di Vaterloo come scrittura "semplificata" di Waterloo (anche perché nel caso credo che più probabilmente avrebbero scritto VVaterloo; e più anticamente anche Vuaterloo, come abbiamo visto): mi pare che possiamo considerare Vaterloo l'esonimo italiano principale.

Per la pronuncia, continuo a presumere /vaterlɔ̍o/.

Qui c'è un Vaterlóo; qui, qui e qui Vaterlòo.

Qui c'è un Vatèrloo (si veda anche il Sant'Elèna nel verso dopo) [oltreché un Vasintòno un po' rovinato! :mrgreen:], ma presumo per licenza poetica per far quadrare la metrica.
Difesa Italiano
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Iscritto in data: gio, 03 nov 2022 13:28

Re: «Waterloo»

Intervento di Difesa Italiano »

G. M. ha scritto: ven, 20 gen 2023 17:26 mi pare che possiamo considerare Vaterloo l'esonimo italiano principale.
Non sarebbe meglio con una o di meno, ovvero Vaterlo?
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G. M.
Interventi: 2328
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: «Waterloo»

Intervento di G. M. »

Difesa Italiano ha scritto: ven, 20 gen 2023 23:57
G. M. ha scritto: ven, 20 gen 2023 17:26 mi pare che possiamo considerare Vaterloo l'esonimo italiano principale.
Non sarebbe meglio con una o di meno, ovvero Vaterlo?
Forse voleva scrivere Vaterlò col segnaccento; comunque no, benché la sequenza /ɔ̍o/ possa apparire inconsueta, almeno nei termini dòtti è regolare in italiano: Acheloo, protozoo (e fitozoo, e spermatozoo, e mille altri -zoo), eoo, eroo, mirtoo, geloo, Troo, e altri nomi classici...

E nei composti si può avere anche /ɔo/ fuor d'accento (primario): zoonosi, zootecnia, zooiatria...
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