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Leopardi e il linguaggio dei messaggini

Inviato: sab, 28 apr 2007 18:02
di Marco1971
Rimando a quest’articolo di Maria Luisa Altieri Biagi.

Inviato: dom, 29 apr 2007 20:47
di arianna
Interessante l'articolo!
Ho trovato una pagina, navigando, che forse potrebbe servire come riflessione, riporto la parte che rientra nel tema in questione:
È noto (ne ha dato qualche esempio anche Severgnini sul Corriere del 5 agosto) che si è costituita una forma codificata di scrittura abbreviata, che utilizza, oltre agli scorciamenti delle parole e alle sigle, numeri, segni grafici e piccole immagini costruite con i segni della tastiera. Tanto per fare un esempio, tra i più semplici che si possono costruire: "C 6 scem8? :-) Xché non vuoi venire alla festa? :-( Quando T C metti 6 proprio 3mendo. Mandami 1 msg, dimmi qcosa. Mi sento xsa. TVTB" (Che vuol dire, 135 caratteri contro 222: «Ci sei, scemotto? (Lo dico bonariamente). Perché non vuoi venire più alla festa? (Questo mi rende triste). Quando ti ci metti sei proprio tremendo. Mandami un messaggio, dimmi qualcosa. Mi sento persa. Ti voglio tanto bene). La grafia corrente ha cercato, insomma, di fare i conti con la brevità e, utilizzando tecniche analoghe a quelle degli amanuensi che dovevano scrivere fogli e fogli di manoscritti, è stata creata una forma di scrittura compendiata, le cui regole sono condivise dai partecipanti alla comunicazione.
Dal punto di vista materiale siamo davvero di fronte a un recupero della scrittura; ma da un punto di vista più profondo la rivincita della scrittura è sicuramente limitata. La scrittura dei messaggini mima prepotentemente l'oralità, sia per quel che riguarda le caratteristiche linguistiche, sia per quel che riguarda gli scopi comunicativi per cui viene usata.
Gli accorciamenti nella realizzazione delle parole, la elementarità della sintassi, l'ampia presenza di contenuti impliciti, considerati scontati dagli interlocutori, sono tratti dell'orale più che dello scritto. La trascuratezza di grafia e punteggiatura e la velocità di scambio degli Sms non fanno che riproporre le caratteristiche di trascuratezza e di "allegro" tipiche dei dialoghi parlati, in primo luogo quelli giovanili. La mimesi dell'oralità è esemplarmente evidenziata dall'uso di icone come :-) per "felice" o :-( per "triste" che indicano l'atteggiamento, lo stato d'animo con cui si emettono i messaggi: esattamente quello che nell'oralità si realizza con la gestualità e la mimica (e non per nulla le icone sopra riportate, ruotate di 90 gradi, rappresentano, in forma stilizzata, un viso felice o triste). Ed anche la funzione comunicativa dei messaggini è la stessa di molti scambi orali: una comunicazione fàtica (una comunicazione che serve soprattutto a dire "ci sono, ti penso, mi sento legato a te, sono come te"), più che una comunicazione informativa (quale c'è, comunque, in una parte dei messaggi, quelli del tipo "ci vediamo alle 3 al solito posto").
e
[...] un parlato che utilizza da tempo tratti "economici", come lo scorciamento delle parole lunghe (dai classici "prof" e "rinco", ai nomi propri di persona "Vale", "Stefi" e via andando, e a quelli di luogo, "Pity" per Pitigliano o "Cone" per Conegliano, ai vari "raga" per ragazzi, "palla", pallacanestro e così via).
A mio avviso la scrittura veloce resterà riservata a certi ambiti, messaggini certo e internet, e anche navigando ho visto che sono in molti a non digerire questo tipo di scrittura (me compresa).

Inviato: lun, 30 apr 2007 9:19
di Bue
Bello "per 1/2".... Adesso invece si scrive "x mezzo".

Inviato: lun, 30 apr 2007 21:27
di Federico
Infatti il linguaggio da sms è ormai molto piú evoluto, e tende alla totale abolizione delle vocali, almeno per le parole piú frequenti.

Inviato: mar, 01 mag 2007 11:24
di Bue
Come l'ebraico della Bibbia! Il cerchio si chiude!

Inviato: mar, 01 mag 2007 23:59
di Federico
Oh, be', ovviamente non c'è mai nulla di nuovo.