G.B. ha scritto: ven, 23 dic 2022 16:50
Sono d'accordo con
Graffiacane, però se si approva
caudiglio, non vedo come si possa rifiutare
fure, furerre o checchessia.
O forse si adatta solo quando riesce facile ai non toscani? Eppure agl'italiani d'un tempo non cagliò il sangue, quand'ebbero udito
Burgermeister, Steinbock, Landsknecht e altre denominazioni di cose e fatti tedeschi.
Per quanto riguarda me (non toscano), no, ciò non c'entra nulla.

In effetti, se si volesse, il termine non mi sembra difficile da adattare, non più di tanti altri che abbiamo valutato.
G.B. ha scritto: ven, 23 dic 2022 18:33
[...] bisogna valutare che il titolo di «duce [del fascismo]» racchiuda in sé le valenze che hanno i titoli stranieri che con «duce» si vuole tradurre e, in secondo luogo, che questi non presentino caratteri esotici che «duce» non ha. Glie la faccio io una domanda: perché, secondo lei, non si è tradotto [sistematicamente] il titolo indiano
rājan-, ma si è preferito adattare [non sistematicamente] in
ragià?
Provo a rispondere io: perché
ragià è una parola che appartiene al mondo estraeuropeo "esotico", i cui termini sono adattati più spesso di quanto si faccia per ciò che è "europeo": dove l'Europa è ciò che identifichiamo (o storicamente abbiamo identificato) come la nostra civiltà, in cui si condividono usi, consuetudini, religioni, filosofie, modi di fare e ragionare (e, nella pratica, anche titoli nobiliari, regnanti, guerre, scismi, dinastie che a volte governano un paese e a volte governano l'altro, ecc.). Tradizionalmente, anche per questo carattere di unione, di condivisione implicita, nelle lingue europee (almeno quelle maggiori con cui ci confrontiamo di solito) i concetti "europei" sono stati più calcati, quelli "esotici" più adattati: così appunto più o meno tutti abbiamo (avuto) europeamente
marchesi,
principi,
re e
regine,
imperatori,
conti,
duchi; mentre nel mondo "esotico" troviamo anche
maragià,
scià,
visiri,
emiri,
califfi,
valì,
negus[
si?],
scioguni,
sultani, eccetera (anche se alcuni di questi, dal punto di vista della funzione, si sarebbero probabilmente potuti rendere in italiano con calchi anziché adattamenti).
La Spagna e la Germania, da questo punto di vista, non sono certo terre "esotiche", nemmeno "di confine" (come potrebbero essere sotto certi aspetti i paesi dell'Europa orientale, variamente intesa:
un esempio) ma sono anzi nazioni cardine dell'Europa occidentale, come l'Italia. Mi pare che i concetti di
duce,
Führer e
caudillo, non in un uso generico (dove naturalmente potrebbero tradursi anche con altri termini:
Führer significa anche, per esempio, 'guida (turistica)') ma in quanto riferiti specificamente a Mussolini, Hitler e Franco, presentino un'alta coincidenza: in una dittatura, l'uomo forte al comando del paese, guida carismatica della nazione e in cui la nazione s'identifica, assimilato a un condottiero militare nei simboli e negli atteggiamenti (coraggio, virilità, forza, l'uniforme, ecc.). Naturalmente potranno esserci differenze minori, come ci sono sempre tra un caso e l'altro, tra un paese e l'altro, tra un'epoca storica e l'altra; ma mi pare che queste riguardino solo la superficie, mentre il concetto alla base, la sostanza che i tre termini vogliono indicare, sia proprio lo stesso nei tre casi. E, osservata appunto la natura pienamente europea delle due nazioni, il calco mi sembra la soluzione più in linea con la tradizione.