G. M. ha scritto: dom, 21 set 2025 0:42
Se avessimo una «scala lunga senza miliardi» contro la scala corta di oggi, credo che la logica migliore della prima apparirebbe più immediata.
Questo è innegabile; la sua idea, però, mi ha fatto pensare che, forse, potrebbe rivelarsi piú pratico l'opposto. Le due scale, quella lunga e quella corta, coincidono fino al milione; dopodiché, la prima prosegue con
bilione,
trilione, ecc., ciascuno mille volte piú grande del precedente. L'altra, invece, passa all'alternanza
miliardo,
bilione,
biliardo,
trilione, ecc., in cui, però, ogni elemento omonimo a quello dell'altra scala ha un valore radicalmente diverso (e possibile fonte d'insidiosi errori di traduzione).
Allora, perché non pensare a una «scala lunga senza
bilioni»? Che il termine corrispondente al valore 10⁹ (il primo differente nelle due scale) sia anche quello che ispira i termini successivi, dando cosí luogo a una scala (corta) degli «-oni», che vanno di mille in mille, e una (lunga) degli «-ardi», ciascuno un milione di volte piú grande del precedente.
Scala corta (dei bilioni) ~ scala lunga (dei miliardi)
1000⁰ = 10⁰ = 1
1000¹ = 10³ = mille
1000² = 10⁶ = 1 milione
1000³ = 10⁹ = 1 bilione ~ 1 miliardo
1000⁴ = 10¹² = 1 trilione ~ 1000 miliardi
1000⁵ = 10¹⁵ = 1 quadrilione ~ 1 biliardo
1000⁶ = 10¹⁸ = 1 quintilione ~ 1000 biliardi
1000⁷ = 10²¹ = 1 sestilione ~ 1 triliardo
1000⁸ = 10²⁴ = 1 settilione ~ 1000 triliardi
1000⁹ = 10²⁷ = 1 ottilione ~ 1 quadriliardo
1000¹⁰ = 10³⁰ = 1 novilione ~ 1000 quadriliardi
Il vantaggio è evidente: espungendo gli «oni» dalla scala lunga, non ci sarebbero piú problemi di sovrapposizioni (tranne
milione, che ha valore universale).
Qualsiasi numero, pronunciato nell'una o nell'altra modalità, corrisponderebbe sempre al medesimo valore. Per fare un esempio, basato sul suo, consideriamo un numero ancora piú grande:
700 003 700 003 700 003.
Scala corta: «settecento quadrilioni, tre trilioni, settecento bilioni, tre milioni e settecentomilatré»;
scala lunga: «settecento biliardi, tremilasettecento miliardi, tre milioni e settecentomilatré».
Per confronto, nella sua proposta s'avrebbe:
«settecentomilatré bilioni, settecentomilatré milioni e settecentomilatré».
Riconosco, ovviamente, che leggere i numeri con la scala degli «ardi» sarebbe un po'… arduo (

), ma compensato dal vantaggio di non modificare in nessun caso i valori attualmente assunti dai vari termini usati, pur eliminando ogni sovrapposizione. Invece, la simmetrica «scala lunga senza miliardi» sarebbe costretta a conservare, tra le due scale, i doppioni
bilione,
trilione e cosí via, totalmente «falsi amici» tra loro (come appare evidente anche nel caso dei
bilioni dell'esempio

).
Fra l'altro, ho come l'impressione che, anche se non in modo sistematico, usualmente si faccia già cosí, almeno per cifre come i
trilioni. Basterebbe quindi formalizzare la regola, per risolvere buona parte dei problemi prodotti dalla coesistenza di due scale parzialmente incompatibili.