«Trick» (sporte)
Inviato: ven, 20 gen 2023 19:23
Per «trick», in sporti quali la tavola a rotelle (o skateboard), la tavola da neve (o snowboard), ma anche in altre discipline acrobatiche meno note o diffuse, come ad esempio la bicicletta da trial o la giocoleria e l’antipodismo, si intende una peculiare manovra acrobatica, un esercizio di abilità specifico codificato o da codificare nella rispettiva disciplina.
È termine usato anche nella prestidigitazione, dove il traducente «trucco» mi pare del tutto naturale, dal momento che la manipolazione dell’oggetto a fini di intrattenimento si serve per l’appunto di inganni o illusioni in buonafede, atti a ottenere lo stupore del pubblico.
Ma nello sporte, così come in discipline acrobatiche o di manipolazione virtuosa priva di inganni e illusioni, trovo fuorviante chiamare «trucco» un’abile manovra acrobatica o un esercizio di abilità, perché è solo frutto di allenamento e dedizione, e non di trabocchetti, che richiedono anch’essi allenamento beninteso, ma solo per distrarre lo spettatore.
Tradurrei quindi piuttosto con «manovra» per gli sporti da tavola o per la bici acrobatica, e con «movimento» per le altre discipline acrobatiche o di abilità fisica. Discorso a parte per la giocoleria, perché lí occorre distinguere i movimenti corporei possibili (ad esempio un lancio incrociato da dietro la schiena, in inglese backcross, o un lancio tipico delle clave da eseguire sotto le gambe dal davanti, mantenendo i piedi saldi a terra, in inglese albert, dal nome di chi ha reso popolare questo movimento) dall’evoluzione dell’insieme di oggetti lanciati in aria, per la quale tradurrei trick con «schema» (ad esempio una cascata a 9 palle, o una fontana a 6 palle).
È termine usato anche nella prestidigitazione, dove il traducente «trucco» mi pare del tutto naturale, dal momento che la manipolazione dell’oggetto a fini di intrattenimento si serve per l’appunto di inganni o illusioni in buonafede, atti a ottenere lo stupore del pubblico.
Ma nello sporte, così come in discipline acrobatiche o di manipolazione virtuosa priva di inganni e illusioni, trovo fuorviante chiamare «trucco» un’abile manovra acrobatica o un esercizio di abilità, perché è solo frutto di allenamento e dedizione, e non di trabocchetti, che richiedono anch’essi allenamento beninteso, ma solo per distrarre lo spettatore.
Tradurrei quindi piuttosto con «manovra» per gli sporti da tavola o per la bici acrobatica, e con «movimento» per le altre discipline acrobatiche o di abilità fisica. Discorso a parte per la giocoleria, perché lí occorre distinguere i movimenti corporei possibili (ad esempio un lancio incrociato da dietro la schiena, in inglese backcross, o un lancio tipico delle clave da eseguire sotto le gambe dal davanti, mantenendo i piedi saldi a terra, in inglese albert, dal nome di chi ha reso popolare questo movimento) dall’evoluzione dell’insieme di oggetti lanciati in aria, per la quale tradurrei trick con «schema» (ad esempio una cascata a 9 palle, o una fontana a 6 palle).