«Löss», «loess»

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G. M.
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«Löss», «loess»

Intervento di G. M. »

Dal Treccani:
lösslös› (o loess) s. m. [voce ted., Löss o Loess, adattam. ipercorretto dell’alemanno Löschlöš› «rado, poroso», affine al ted. lose «sciolto»]. – Roccia sedimentaria di color giallo chiaro, porosa e tenera, costituita da frammenti finissimi di quarzo, calcite, idrossidi di ferro e sostanze argillose, che il vento ha trasportato e accumulato su vaste regioni peridesertiche (per es., il bacino del Fiume Giallo, nella Cina settentr., le pampas in Argentina).
Da una rapida ricognizione in Rete, il termine sembra lasciato intatto nelle lingue più vicine a noi, oppure adattato: francese lœss, portoghese loesse, esperanto leŭso o loeso; e similmente in quasi tutte le lingue europee.

Qui c'è un loesse, ma (1) non mi è chiaro se sia la stessa cosa; (2) non mi è chiaro se sia da leggersi all'italiana (altrove nel testo a volte è usato il corsivo per i forestierismi e a volte no).

Interessante anche questo.

Non faccio proposte e attendo il parere di @domna charola. :)
Daphnókomos
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Re: «Löss», «loess»

Intervento di Daphnókomos »

Volgarmente la chiamano terra gialla.
Avatara utente
Lorenzo Federici
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Re: «Löss», «loess»

Intervento di Lorenzo Federici »

Addattare [œ] con [oɛ̍] mi sembra molto forsato, specialmente quando la variante principale si scrive löss, con la o con diacritico. Lòsso o lòsse e lèsso (o lèsse, che non dovrebbe dare problemi essendo un sostantivo) mi sembrano alternative valide se attestate, anche lèuso potrebbe essere una buona approssimazione di [œ].
domna charola
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Re: «Löss», «loess»

Intervento di domna charola »

G. M. ha scritto: mer, 25 gen 2023 11:46
Qui c'è un loesse, ma (1) non mi è chiaro se sia la stessa cosa; (2) non mi è chiaro se sia da leggersi all'italiana (altrove nel testo a volte è usato il corsivo per i forestierismi e a volte no).
[...]
Non faccio proposte e attendo il parere di @domna charola. :)
Eccomi! :)

La citazione dagli Annali di Storia Naturale mi farebbe pensare anche a me a una versione italiana del termine loess, però l'autore specifica in nota che intendeva dire "fango glaciale", quindi, non si sta riferendo al deposito eolico che oggi chiamiamo così. Si può discutere sul fatto che all'epoca si considerasse glaciale anziché eolico il medesimo materiale, però se si prende alla lettera il testo, non è il "nostro" loess attuale.

"Terra gialla" non è d'altra parte il modo con cui viene chiamato volgarmente, bensì una mera - e approssimativa - descrizione per i profani; tralasciamo quel termine "terra" che vuol dire tutto e il contrario di tutto, e che può avere luogo solo in un discorso molto terra terra, colloquiale e anche un po' irriverente verso le discipline scientifiche e la proprietà di linguaggio...
D'altra parte, non tutte le rocce non cementate e gialle sono interpretabili come loess, quindi i due termini non si equivalgono.

In generale, un buon traducente del termine, che faccia salva sia la correttezza scientifica sia la comprensibilità - anzi, più trasparente del termine di origine, il cui significato va imparato sui libri - è "limo di origine eolica" o "limo eolico", ovvero un deposito eolico costituito da limo.
Si trovano molte occorrenze dei due termini associati nella medesima frase, ma non assieme, per il semplice fatto che, trattandosi di un oggetto ricorrente in discorsi abbastanza specialistici, chi ne parla usa direttamente loess, dando la preferenza a un termine quasi internazionale, e che contiene in sé qualche precisazione in più.

Adattarlo in italiano può essere un esercizio, ma dubito che abbia seguito, perché non si tratta di un oggetto quotidiano che tutti nominano, mentre chi ne parla in un ambito tecnico lo percepirebbe solo come una stonatura.
Avatara utente
Carnby
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Re: «Löss», «loess»

Intervento di Carnby »

Nessun tentativo di traduzione sul Marolli o sul McGraw-Hill Zanichelli. Mi ricorda un po’ gneiss, per il quale non sono stati trovati traducenti validi.
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