Canape lasco ctonio ha scritto: gio, 02 feb 2023 14:26
A parte il fatto che ghiottone nella quasi totalità dei casi non prevede una specificazione proprio perché si riferisce (volendo) a qualunque cibo, è una scelta che preserva la giocosità dell’originale inglese molto più di ghiotto o di qualunque altro sinonimo comune, vuoi anche per la associazione di idee con il buffo mustelide. A me pare del tutto «colorita» come parola, e «immaginifica» proprio per il richiamo al simpatico animaletto.
Alla seconda obiezione:
rispondo invitandola a leggere
https://dictionary.cambridge.org/us/dic ... weet-tooth dove troverà esempi come: «I have a sweet tooth for
reading, so books migrate to my zip code en mass». Ora a meno che nel Regno Unito usino mangiare i libri... È chiaro che anche ad Albione l’espressione possa voler dire «
avere un debole per».
A questo punto però bisogna capire bene a cosa ci stiamo riferendo, altrimenti si finisce per girare in tondo.
E' stata lanciata sul tavolo un'espressione inglese da affrontare e abbattere

, considerandola in particolare nella sua accezione di "essere golosi di dolci".
Presuppongo quindi che l'espressione incriminata sia stata scoperta in qualche testo italiano o nel parlato, usata in questa accezione legata ai dolci.
E in questo contesto l'ho analizzata e discussa.
Se invece vogliamo discutere come tradurre genericamente "to have a sweet tooth" in italiano, esaminandone tutti i possibili usi attuali in inglese, l'approccio è diverso.
Però c'è anche da dire che siamo in presenza di una frase fatta, di un'espressione gergale che in inglese si è estesa ad altri significati, assumendo un valore più generale, un più neutro "essere golosi di qualcosa". Quindi saremmo qui a cercare di tradurre esattamente in italiano questo valore traslato, cioè il concetto più generale, traduzione che peraltro esiste già. In questo senso dico che staremmo girando in tondo.
Insomma, sul fatto che il suo equivalente generico è "essere ghiotti/golosi" non ci piove.
Ma se si vuole usare proprio un'espressione colloquiale, un'immagine specifica collegata alla golosità per il dolce, allora lì manca un traducente, ovvero la porta è aperta per l'ingresso di un qualsiasi gruppo di suoni, privo di un significato pregresso nella nostra lingua, e che serva a rappresentare quel preciso significato e sfumatura.
Cosa questa già scritta in altro filone dall'utente 12xu, peraltro.
*Dolcivoro,*dolciomane, *dolciofilo o cose del genere appaiono in questo senso neologismi possibili e dotati di quel pizzico anche di trasgressione alle norme della lingua che provoca il sorriso e li colloca nel registro meno formale
A me «dolcivoro» fa venire in mente solo un linguaggio pseudoscientifico, e come tale tutto meno che divertente. «Dolciomane» una patologia e «dolciofilo» l’ennesimo scontato finto grecismo arrabbattato: non userei nessuno dei tre.
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Sono solo esempi per dare l'idea, spero ci sia nel foro qualcuno di più creativo di quanto possa essere io.
La percezione di divertimento è molto soggettiva, e dipende anche dal parlante e dal contesto. Se uno studente all'esame mi fosse venuto fuori con un termine pseudoscientifico per coprire una sua lacuna, l'avrei considerato irritante; se lo usa il mio vicino a tavola, nell'ambito di un discorso leggero e frivolo, ho un livello di tolleranza diverso; se lo sento in teatro nella caricatura di un dotto paludato, mi può apparire divertente, a meno che non ritenga il tutto come lesa maestà della Scienza. L'aspetto patologico dell'essere attratto dai dolci non lo trascurerei, in molti casi.