«Pisquano»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

«Pisquano»

Intervento di Federico »

Apprendo dal sito Treccani che pisquano è un adattamento dell'inglese pipsqueak risalente almeno al 1950.
Interessante questo adattamento «pesante», impensabile oggigiorno.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Aggiungo quanto scritto dal Migliorini (citato nel Battaglia):

‘Pisquano’: vocabolo milanese, non frequente, che significa ‘giovinetto stupidello che non val nulla’; è probabilmente una deformazione eufemistica di ‘pispola’ che corrisponde al romanesco ‘cazzetto’. Diffuso dalla rubrica del «Marc’Aurelio» ‘La signora Memé’.

L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale; nella lingua stàndara, invece, non si ha purtroppo il coraggio di fare altrettanto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Intervento di Decimo »

Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Ma è anche vero che dal puro dialetto all'italiano parlato il passo è breve.
Trovo interessante la reazione del siciliano ibleo nei casi di garage e chewing gum e il passaggio dell'adattamento nel parlato (in lingua ordinaria).
Il primo è stato adattato in caraci e da questo, fino a un decennio fa, si aveva garàge (pl. garàgi), testimoniato ancora da vari cartelli nella zona alta della città che vietano di lasciare i mezzi davanti "ai garagi".
Il secondo è stato adattato in ciunca, vocabolo diffusissimo poco piú del relativo italiano ciúnga (pl. ciúnghe), praticamente unico termine conosciuto dalla comunità giovanile. I piú "anziani" adoperano invece un enigmatico G-gomma (qualcuno sa dirmi se quest'ultimo ha una diffusione in realtà tutt'altro che limitata ai nove comuni iblei?).
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Bello ciunga! :D Quanto a il garàge, i garàgi, è esattamente quel che proponeva il Castellani. ;)

P.S. Di G-gomma non so nulla...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
bubu7
Interventi: 1454
Iscritto in data: gio, 01 dic 2005 14:53
Località: Roma
Info contatto:

Intervento di bubu7 »

Decimo ha scritto: I piú "anziani" adoperano invece un enigmatico G-gomma (qualcuno sa dirmi se quest'ultimo ha una diffusione in realtà tutt'altro che limitata ai nove comuni iblei?).
Il termine è sicuramente più diffuso. Da questa pagina dell'ormai vetusto forum della Crusca le riporto la seguente citazione. :)
In abruzzese della zona del teatino al confine con il Molise si dice "gigomma".
Ho chiesto in giro ma l'unica spiegazione che ho trovato è una storpiatura della pronuncia inglese: da quelle parti il dialetto è molto usato, da tutti i livelli sociali (e meno male, dico io!)

Ugo
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
Avatara utente
u merlu rucà
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 1337
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Decimo ha scritto:
Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Ma è anche vero che dal puro dialetto all'italiano parlato il passo è breve.
Trovo interessante la reazione del siciliano ibleo nei casi di garage e chewing gum e il passaggio dell'adattamento nel parlato (in lingua ordinaria).
Il primo è stato adattato in caraci e da questo, fino a un decennio fa, si aveva garàge (pl. garàgi), testimoniato ancora da vari cartelli nella zona alta della città che vietano di lasciare i mezzi davanti "ai garagi".
Il secondo è stato adattato in ciunca, vocabolo diffusissimo poco piú del relativo italiano ciúnga (pl. ciúnghe), praticamente unico termine conosciuto dalla comunità giovanile. I piú "anziani" adoperano invece un enigmatico G-gomma (qualcuno sa dirmi se quest'ultimo ha una diffusione in realtà tutt'altro che limitata ai nove comuni iblei?).
Anche in Liguria si dice garage/i, benchè nei dialetti liguri esista la fricativa postalveolare sonora, che equivale al francese j di bonjour. Per chewing gum abbiamo cingòn o cicingòn nella riviera di ponente, ciùngai a Genova.
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Però, scusi, l'etimologia proposta da Migliorini non contraddice quella citata nel sito Treccani?
u merlu rucà ha scritto:Anche in Liguria si dice garage/i
Credo che sia molto diffuso: anche il mio nonno veneto lo dice.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Federico ha scritto:
Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Però, scusi, l'etimologia proposta da Migliorini non contraddice quella citata nel sito Treccani?
Confesso di non capir bene neanch’io: dopo la citazione miglioriniana il Battaglia riporta appunto la stessa etimologia del sito della Treccani... :roll:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Intervento di CarloB »

Concordo con U merlu rucà: ciùngai a Genova; italianizzato, per quel che ricordo, in cingomma.
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Intervento di CarloB »

Secondo un amico pisquano aveva origine napoletana o genericamente meridionale. Non gli chiesi da dove derivasse questa affermazione e lui non me lo disse. Qualcuno la supporta?
Avatara utente
u merlu rucà
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 1337
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Potrebbe essere in rapporto con i termini latini pusus 'ragazzino', termine familiare (a partire da Catone) e pisinnus 'piccolo ragazzo' (Appendix Probi: pusillus non pisinnus).
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Intervento di CarloB »

Grazie per la proposta etimologica, U merlu rucà.
Ma che cosa pensa della diffusione regionale del vocabolo?
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Intervento di CarloB »

Wikipedia, per quel che vale, attribuisce un'origine romagnola e poi genericamente lombardo-emiliana a pisquano. A Genova l'ho sentito usare nel senso di persona qualunque, non proprio di sciocco. E curiosamente tre amici ai quali ho chiesto a bruciapelo di quale origine ritenessero il vocabolo lo hanno concordemente e separatamente immaginato meridionale, e in particolare napoletano.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 20 ospiti