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«Pisquano»
Inviato: mer, 06 giu 2007 23:02
di Federico
Apprendo
dal sito Treccani che
pisquano è un adattamento dell'inglese
pipsqueak risalente almeno al 1950.
Interessante questo adattamento «pesante», impensabile oggigiorno.
Inviato: gio, 07 giu 2007 19:50
di Marco1971
Aggiungo quanto scritto dal Migliorini (citato nel Battaglia):
‘Pisquano’: vocabolo milanese, non frequente, che significa ‘giovinetto stupidello che non val nulla’; è probabilmente una deformazione eufemistica di ‘pispola’ che corrisponde al romanesco ‘cazzetto’. Diffuso dalla rubrica del «Marc’Aurelio» ‘La signora Memé’.
L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale; nella lingua stàndara, invece, non si ha purtroppo il coraggio di fare altrettanto.
Inviato: gio, 07 giu 2007 22:19
di Decimo
Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Ma è anche vero che dal puro dialetto all'italiano parlato il passo è breve.
Trovo interessante la reazione del siciliano ibleo nei casi di
garage e
chewing gum e il passaggio dell'adattamento nel parlato (in lingua ordinaria).
Il primo è stato adattato in
caraci e da questo, fino a un decennio fa, si aveva
garàge (pl.
garàgi), testimoniato ancora da vari cartelli nella zona alta della città che vietano di lasciare i mezzi davanti "ai garagi".
Il secondo è stato adattato in
ciunca, vocabolo diffusissimo poco piú del relativo italiano
ciúnga (pl.
ciúnghe), praticamente unico termine conosciuto dalla comunità giovanile. I piú "anziani" adoperano invece un enigmatico G-gomma (qualcuno sa dirmi se quest'ultimo ha una diffusione in realtà tutt'altro che limitata ai nove comuni iblei?).
Inviato: gio, 07 giu 2007 22:30
di Marco1971
Bello
ciunga!

Quanto a
il garàge, i garàgi, è esattamente quel che proponeva il Castellani.
P.S. Di
G-gomma non so nulla...
Inviato: ven, 08 giu 2007 11:29
di bubu7
Decimo ha scritto: I piú "anziani" adoperano invece un enigmatico G-gomma (qualcuno sa dirmi se quest'ultimo ha una diffusione in realtà tutt'altro che limitata ai nove comuni iblei?).
Il termine è sicuramente più diffuso.
Da questa pagina dell'ormai vetusto forum della Crusca le riporto la seguente citazione.
In abruzzese della zona del teatino al confine con il Molise si dice "gigomma".
Ho chiesto in giro ma l'unica spiegazione che ho trovato è una storpiatura della pronuncia inglese: da quelle parti il dialetto è molto usato, da tutti i livelli sociali (e meno male, dico io!)
Ugo
Inviato: ven, 08 giu 2007 21:55
di u merlu rucà
Decimo ha scritto:Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Ma è anche vero che dal puro dialetto all'italiano parlato il passo è breve.
Trovo interessante la reazione del siciliano ibleo nei casi di
garage e
chewing gum e il passaggio dell'adattamento nel parlato (in lingua ordinaria).
Il primo è stato adattato in
caraci e da questo, fino a un decennio fa, si aveva
garàge (pl.
garàgi), testimoniato ancora da vari cartelli nella zona alta della città che vietano di lasciare i mezzi davanti "ai garagi".
Il secondo è stato adattato in
ciunca, vocabolo diffusissimo poco piú del relativo italiano
ciúnga (pl.
ciúnghe), praticamente unico termine conosciuto dalla comunità giovanile. I piú "anziani" adoperano invece un enigmatico G-gomma (qualcuno sa dirmi se quest'ultimo ha una diffusione in realtà tutt'altro che limitata ai nove comuni iblei?).
Anche in Liguria si dice
garage/i, benchè nei dialetti liguri esista la fricativa postalveolare sonora, che equivale al francese
j di
bonjour. Per
chewing gum abbiamo
cingòn o
cicingòn nella riviera di ponente,
ciùngai a Genova.
Inviato: ven, 08 giu 2007 22:30
di Federico
Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Però, scusi, l'etimologia proposta da Migliorini non contraddice quella citata nel sito Treccani?
u merlu rucà ha scritto:Anche in Liguria si dice garage/i
Credo che sia molto diffuso: anche il mio nonno veneto lo dice.
Inviato: ven, 08 giu 2007 22:40
di Marco1971
Federico ha scritto:Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Però, scusi, l'etimologia proposta da Migliorini non contraddice quella citata nel sito Treccani?
Confesso di non capir bene neanch’io: dopo la citazione miglioriniana il Battaglia riporta appunto la stessa etimologia del sito della Treccani...

Inviato: sab, 09 giu 2007 0:11
di CarloB
Concordo con U merlu rucà: ciùngai a Genova; italianizzato, per quel che ricordo, in cingomma.
Inviato: sab, 09 giu 2007 0:13
di CarloB
Secondo un amico pisquano aveva origine napoletana o genericamente meridionale. Non gli chiesi da dove derivasse questa affermazione e lui non me lo disse. Qualcuno la supporta?
Inviato: sab, 09 giu 2007 15:37
di u merlu rucà
Potrebbe essere in rapporto con i termini latini pusus 'ragazzino', termine familiare (a partire da Catone) e pisinnus 'piccolo ragazzo' (Appendix Probi: pusillus non pisinnus).
Inviato: sab, 09 giu 2007 20:16
di CarloB
Grazie per la proposta etimologica, U merlu rucà.
Ma che cosa pensa della diffusione regionale del vocabolo?
Inviato: sab, 09 giu 2007 20:25
di CarloB
Wikipedia, per quel che vale, attribuisce un'origine romagnola e poi genericamente lombardo-emiliana a pisquano. A Genova l'ho sentito usare nel senso di persona qualunque, non proprio di sciocco. E curiosamente tre amici ai quali ho chiesto a bruciapelo di quale origine ritenessero il vocabolo lo hanno concordemente e separatamente immaginato meridionale, e in particolare napoletano.